Incidente, attacco hacker o altro, al momento non si sa. Di certo, però, quello che è accaduto nel cuore di Santa Margherita Ligure, nota località di vacanza in provincia di Genova, ha dell’incredibile. Video porno sono stati trasmessi sugli schermi dei totem informativi e pubblicitari della località ligure. È successo intorno alle 23:30 dello scorso sabato, quando due dispositivi con touchscreen hanno incominciato a trasmettere immagini porno tra lo stupore delle tante persone che passeggiavano in strada.
La particolare notizia ha fatto rapidamente il giro della città arrivando sino all’orecchio del sindaco Paolo Donadoni che, insieme agli agenti della polizia locale, si è messo subito in azione andando di persona a oscurare gli schermi. I due monitor sono stati coperti con teli in attesa dell'intervento di ripristino, poi avvenuto ieri mattina.
Secondo quanto spiegato dal Comune, i totem in questione appartengono ad una società privata, collegati alla luce pubblica, ma non gestiti dall'amministrazione. In una nota, la stessa amministrazione ha comunicato che “è stata contattata la ditta proprietaria e gestore dei dispositivi, sollecitando urgentemente un intervento affinché non si ripetano più situazioni del genere”. Il sindaco ha anche affermato che non si sa “ancora se siano stati hakerati o meno". Gli addetti stanno visionando la videosorveglianza nel caso i pannelli fossero stati invece manomessi da qualcuno. Sulla vicenda stanno indagano i carabinieri.
Non è la prima volta che in un luogo pubblico vengono trasmette immagini hard. A fine settembre, ad esempio, dall’altra parte del mondo è capitata una cosa simile. La grande catena di abbigliamento sportivo Asics è stata costretta a chiedere pubblicamente scusa ai suoi clienti dopo che dagli schermi pubblicitari installati all’esterno di uno dei suoi negozi di Auckland, in Nuova Zelanda, sono state trasmette per ore immagini pornografiche senza censure.
La vicenda ha avuto inizio di sera ed è terminata solo al mattino seguente quando i commessi hanno riaperto il negozio e spento gli schermi. L’azienda, saputo dello spiacevole inconveniente, si è scusata su Facebook dicendo che si era trattato di un attacco hacker.“Persone sconosciute hanno ottenuto l’accesso agli schermi sopra il nostro negozio di Central Auckland e alcuni contenuti discutibili sono stati mostrati sugli schermi.
Vogliamo chiedere scusa a chiunque possa aver visto questi filmati. Stiamo lavorando con i nostri fornitori di software e i gestori della sicurezza online per far sì che questo non accada di nuovo”, era scritto in un post sul social network.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.