Sassari, la sopresa al patronato: "Mi spiace, per l'Inps lei è morto"

L'assurda vicenda di un commerciante di Sassari: "L'impiegata sgrana gli occhi davanti al terminale. Mi dice: ‘Legga lei stesso perché altrimenti non ci crede: è deceduto'"

Sassari, la sopresa al patronato: "Mi spiace, per l'Inps lei è morto"

Una storia a dir poco incredibile quella raccontata da un 55enne di Sassari, rimasto coinvolto in una paradossale diatriba burocratica dopo aver scoperto di essere considerato morto dall'Inps. A riferire l'assurda vicenda è il quotidiano sardo La Nuova Sardegna, che ha riportato il racconto dell'uomo, ancora sconvolto dall'accaduto ed in attesa di risolvere la questione.

Protagonista della storia è Alberto La Spina, proprietario di un negozio di arredamenti sito in via Buddi Buddi, a Sassari. Recandosi in uno degli uffici del patronato della sua zona, il commerciante 55enne ha scoperto con enorme sorpresa che nei registri dell'Inps risultava deceduto.

La Spina spiega a La Nuova Sardegna di essersi rivolto all'ente di assistenza sociale per chiedere il rateo della tredicesima dopo la recente scomparsa della madre. La risposta dell'addetta allo sportello, tuttavia, lo aveva lasciato a dir poco sconvolto. "Dopo la morte di mia madre sono andato negli uffici del patronato per chiedere il rateo della tredicesima, l’impiegata mi chiede i documenti per inoltrare la richiesta all’Inps e noto che sgrana gli occhi davanti al terminale. Poi guarda e riguarda me, sorpresa, e all’improvviso mi dice: ‘Senta, lo legga con i suoi occhi perché altrimenti non ci crede: lei è deceduto'", racconta l'uomo.

Superato lo stupore inziale, La Spina si è quindi dovuto armare di pazienza per cercare di risolvere la situazione ed informare l'istituto nazionale di previdenza sociale del gravissimo errore. Errore che, a quanto pare, sarebbe da imputare all’ufficio anagrafe del Comune di Sassari.

Intrappolato suo malgrado in un lungo iter burocatico e costretto a spostarsi da un ufficio all'altro per tentare di dimostrare di essere ancora vivo, il 55enne, fra l'altro ostacolato anche dalla dichiarata emergenza sanitaria in corso, è infine riuscito a farsi consegnare dal proprio comune un certificato di esistenza di vita. Peccato che, nonostante il trascorrere del tempo, la questione non sia ancora stata risolta. Per l'Inps risulta ancora deceduto. "All’Inps i contatti avvengono solo via cavo e su appuntamento", racconta ancora Alberto La Spina."L’ultima volta sono stato chiamato martedì.

L’impiegato ha fatto un’altra verifica e ha confermato l’avvenuta registrazione del decesso il 10 ottobre del 2020".

A rendere ancora più grottesca questa storia il fatto che per tutto questo tempo, pur essendo considerato morto, Alberto La Spina ha continuato a pagare normalmente i contributi.

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