Sauro Tomà, 92 anni, leggenda del gran Torino, si è spento oggi. Se n'è andato, così, anche l'ultimo sopravvissuto della squadra granata, diventata tragicamente celebre.
Per la società torinese si tratta del secondo lutto, dopo la scomparsa, poco più di una settimana fa, di Emiliano Mondonico.
Il 4 maggio 1949 la squadra di calcio del gran Torino stava ritornando da Lisbona, dopo aver disputato una partita amichevole contro il Benfica. Alle 9.40 del 4 maggio, il Fiat G.212, aereo sul quale viaggiava la squadra, decolla dall'aeroporto di Lisbona e alle 13.00 atterra a Barcellona. Riparte quasi due ore dopo, con rotta verso l'aeroporto di Torino-Aeritalia. Quel giorno, le condizioni metereologiche sopra la città di Torino sono pessime e il pilota, credendo di avere il colle di Superga alla sua destra, si prepara all'atterraggio. Alle 17.03 di quel tragico pomeriggio, l'aereo che trasportava la squadra del gran Torino si schianta contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga. Non si salva nessuna delle persone a bordo. Le vittime sono 31.
Sauro Tomà non aveva preso quel volo, perché alla partita contro il Benfica non era potuto andare, a causa di un infortunio al menisco.
Tomà ha giocato 77 partite nel Torni, fino a quando, nel 1951, lascio la
squadra granata per chiudere, nel 1955, la sua carriera giocando prima nel Brescia e poi nel Bari.Il club granata saluta così un suo campione: "Hai raggiunto i tuoi compagni in cielo. Ciao Sauro, ultimo degli Invincibili".
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