Sconto di pena per gli imputati coinvolti nello scandalo “Grinzane Cavour”. La Corte d’appello di Torino ha condannato il promotore del premio letterario Giuliano Soria a otto anni e tre mesi di reclusione per violenza sessuale, maltrattamenti, peculato, malversazione e truffa. Quattro anni e tre mesi sono stati invece inflitti al fratello Angelo, ex dirigente della Regione Piemonte, accusato di peculato e falso, e un anno e 7 mesi al cuoco Bruno Libralon dell’ “Italian culinary institute for foreigners” per perpeculato, truffa e false dichiarazioni fiscali.
In primo grado le condanne erano state molto più pesanti. Ma, nel frattempo, alcuni capi sono andati prescritti; da altri, che erano costati a Soria un'iniziale condanna a 14 anni, il professore è stato assolto.
A dare il via all'inchiesta, nel 2009, la denuncia del domestico di Giuliano Soria, il giovane mauriziano Hemrajsing Dabeedin detto “Nitish”, che registrò l’audio di uno dei tanti maltrattamenti subiti durante il lavoro, e raccontò i terribili sfoghi di Soria, spesso corredati da insulti
razzisti, e le violenze che non solo lui sarebbe stato costretto a sopportare. Ma le indagini permisero di accertare non solo i maltrattamenti, ma anche una serie di reati commessi ai danni della pubblica amministrazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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