Studenti in piazza contro tagli e riforma: scontri e tafferugli con la polizia

Gli studenti tornano in piazza. Violenti scontri con la polizia, sequestrati scudi in plexiglass. Contusi, traffico in tilt, bruciate tessere elettorali. Profumo: "Non mi hanno chiesto incontri"

Studenti in piazza contro tagli e riforma: scontri e tafferugli con la polizia

L'anno scolastico è iniziato da poco nemmeno un mese e già gli studenti sono scesi in piazza per protestare contro il "progetto di privatizzazione e la politica dell’istruzione pubblica del governo", ma anche contro la Casta e la politica più in generale. Cortei, tafferugli, una trentina di contusi e traffico in tilt in tutta Italia, da Torino a Roma, da Milano a Palermo (guarda le foto). Scene di guerriglia hanno caratterizzato tutte le manifestazioni, a tre settimane dal No-Monti Day. "In questi mesi ho sempre incontrato e cercato il confronto, soprattutto con gli studenti", ha detto il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, al centro delle polemiche, "L’ultima volta, in ordine di tempo, qualche giorno fa in occasione di una loro manifestazione proprio sotto al ministero. Questa volta, invece non mi è stato chiesto alcun incontro". Il ministro ha poi aggiunto di essere "pienamente consapevole del momento difficile che il paese sta attraversando. Da cittadino noto che le posizioni di chi manifesta il proprio dissenso sono tanto più forti quando non sono accompagnate dalla violenza contro cose o persone, ma sono capaci di incanalarsi in una proposta".

Tafferugli a Torino: quindici identificati, cinque contusi

Scontri e tafferugli con la polizia a Torino: dopo lanci di uova e fumogeni da parte dei manifestanti, sono partite due cariche delle forze dell’ordine in assetto antisommossa. Una quindicina di studenti sono stati fermati per essere identificati. Tra questi un giovane che durante le tensioni era rimasto leggermente ferito alla testa è stato medicato dai sanitari di un’ambulanza fatta arrivare sul posto. Oltre a lui, altre 4 persone sono state ferite negli scontri. Bruciate le foto del premier Mario Monti, dei ministri del Lavoro Elsa Fornero, dell’Istruzione Francesco Profumo, del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota e del sindaco di Torino Piero Fassino.

Traffico in tilt a Milano

Due cortei partiti da largo Cairoli e da via Palestro hanno mandato in tilt il traffico a Milano, interrompendo anche alcune linee di superificie. Vernice spray e uova contro alcuni edifici di banche e enti pubblici. Tanti gli striscioni portati in corteo. Tra fumogeni e volantini spiccano alcuni slogan. "No al ddl Profumo, fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno", "Dalla grecia alla Val di Susa la lotta non si arresta. Ora e sempre resistenza!", "Monti in miniera e Fornero in fonderia", "La Val Susa non si tocca la difenderemo con la lotta", scandiscono gli studenti. Non solo scuola, insomma, tra i temi toccati. I ragazzi hanno manifestato anche sotto il palazzo della Regione Lombardia contro il governatore Roberto Formigoni

Roma, tensione con la polizia

Tensioni anche a Roma, dove gli studenti manifestano sotto al Ministero dell’Istruzione in viale Trastevere. Per alcuni minuti manifestanti e polizia si sono scontrati, ma la situazione è subito tornata tranquilla. Tafferugli anche a Porta Portese: gli studenti hanno cercato di sfondare un cordone degli agenti, costretti alla carica. Un ragazzo è stato fermato e portato in questura per l'identificazione. Quattro i poliziotti contusi. Gli studenti denunciano violenze da parte della polizia: sarebbero stati trascinati per terra, picchiati e minacciati con un manganello puntato alla gola. "Tre o quattro di noi", ha raccontato un liceale romano, "sono stati bloccati e trascinati per terra dagli agenti. Qualcun’altro ha ricevuti calci alla schiena o è stato fermato con un ginocchio poggiato sulla nuca. È una cosa assurda, non si può reagire così". La Digos di Roma ha però sequestrato diversi oggetti agli studenti, come diversi scudi di plexiglass.

Palermo, bruciate tessere elettorali

Protesta emblematica a Palermo: un centinaio di tessere elettorali sono state bruciate davanti alla sede della Regione per manifestare la "sfiducia nella casta". "È il nostro modo di dire la nostra sulle elezioni regionali, ennesima vuota passerella di politici che andrà a riscaldare le poltrone del parlamento regionale senza produrre altro che tagli per il mondo della formazione e sacrifici per i più deboli, mentre per loro aumenteranno sempre privilegi e vitalizi", ha detto Bianca Giammanco, del Coordinamento studenti medi, che ha organizzato il corteo.

Napoli, esplosi petardi

Alcuni grossi petardi sono stati fatti esplodere durante il corteo a Napoli. In piazza circa tremila giovani, tra cui studenti delle scuole medie superiori. Urlati slogan contro la
riforma della scuola.

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