Scuola, studenti in piazza contro i tagli del governo

Al grido di "dimissioni, dimissioni" studenti e insegnanti, scesi in piazza a Roma, hanno raggiunto il ministero della Pubblica istruzione in viale Trastevere

Scuola, studenti in piazza contro i tagli del governo

Migliaia di studenti delle scuole superiori sono scesi in piazza, a Roma, per chiedere a gran voce una scuola "uguale per tutti, più statale e più libera". Ma se è vero che d'autunno tra scioperi, autogestioni e occupazioni ogni occasione è buona per non studiare, questa i ragazzi non solo da soli a protestare: con loro, infatti, sono sceisi in piazza professori e genitori, tutti contro il ddl 935 (ex Aprea) e l'innalzamento dell'orario degli insegnanti a 24 ore. Il corteo, partito da piazza dell'Esquilino, vede campeggiare, in testa, uno striscione abbastanza eloquente: "Studenti, docenti né servi né clienti. Dignità e futuro per la scuola". Tra i moltissimi cartelli esposti dai manifestanti "La scuola statale per tutti uguale", "Cultura = futuro", "No al ddl Aprea".

"Siamo 20.000 per le strade della capitale", dicono gli organizzatori del corteo di studenti, docenti e genitori. "Questo è solo l’inizio - sottolineano parlando coi megafoni - scenderemo in piazza altre volte, a cominciare dal 14 novembre, per riprenderci tutto".

Come da copione slogan contro il presidente del Consiglio Mario Monti e il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo. Tra i cori urlati "Monti e Profumo i professori veri promuovono la scuola non salvano i banchieri", "Monti e Profumo sarete pure illuminati ma a fare i conti sulla scuola siete somari", "Profumo fuori te ne devi annà". Alcuni manifestanti espongono cartelli con una chiara allusione al ministro Fornero: "Io sono Choosy nei confronti dei tagli".

Intanto il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo a Tgcom24 dice: "Con la spending review di qualche mese fa sono stati fatti tagli in tutti i ministeri, il ministero dell’Istruzione anche doveva ridurre il bilancio per un totale che va dai 140 ai 150 milioni. C’è stata una prima proposta di Profumo che voleva aumentare il numero degli insegnanti per ridurre il numero dei precari. Oggi però davanti a un forte livello di disoccupazione non è facile e su questo c’è stato impegno per cercare formule alternative".

"Stiamo verificando le cifre ma già da domani siamo in grado di approvare l’emendamento che scongiura l’aumento delle ore degli insegnanti su cui poi si dovrà tornare con più calma ma in questo momento non possiamo affrontarlo nei termini in cui era stato posto perchè non possiamo aggravare la situazione dell’occupazione in Italia".
Non si può "avere la botte piena e la moglie ubriaca e le scelte sono sempre dolorose.

Come Ministero dell’Economia abbiamo già tanti problemi che è difficile assumere anche i problemi degli altri. Sono certo - ha concluso Polillo - che il ministro Profumo troverà una soluzione equilibrata che non sarà però indolore. Domani spero metteremo la parola fine a questa vicenda". 
 

 

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