"Anche ai turisti...". Zaia stoppa Figliuolo sulla seconda dose

L'estate è alle porte e gli italiani si preparano a prenotare le vacanze. Ma sono in molti ad attendere la data della seconda dose del vaccino

"Anche ai turisti...". Zaia stoppa Figliuolo sulla seconda dose

Vaccino in vacanza? Per Luca Zaia è sì. Il presidente del Veneto parlando al Corriere della Sera, ha risposto al generale Francesco Paolo Figliuolo in merito alla necessità di organizzare le vacanze estive in base all’appuntamento vaccinale. "Io non credo che ci sia quello che viene in vacanza per farsi la seconda dose del vaccino”, ha dichiarato Zaia, "ma se un turista se la deve fare, è giusto che noi gliela facciamo. E non soltanto agli italiani: se ci autorizzano, anche agli stranieri”.

Nell'intervista al Corriere della Sera, il presidente Zaia ha ribadito l’importanza che il turismo italiano riprenda a pieno ritmo, e in tutta sicurezza. “Sono convinto che i turisti vadano accolti a braccia aperte. Dobbiamo tutelarli e coccolarli in tutte le maniere. Il fatto che ci siano prenotazioni importanti significa che c’è un arretrato di voglia di Bel Paese che non vogliamo ignorare. Quante volte abbiamo parlato di vacanze sicure? È ora di dimostrarlo. Ricordiamoci che da noi vengono turisti fedeli, che quando tornano dalle nostre parti si sentono a casa. Un peccato perdere questo rapporto”.

Con l’arrivo dell’estate e di conseguenza, delle vacanze, molti italiani stanno ancora aspettando a prenotare nelle località di villeggiatura, sulla base di quando dovranno effettuare il la seconda dose del vaccino anti Covid. Così è nata l’idea di somministrare il vaccino in una regione differente da quella di appartenenza e di poter ricevere la dose nel luogo di vacanza prescelto. Ma Figliuolo ha escluso questa possibilità. In visita all'hub vaccinale allestito al Palasport Mens Sana, il generale ha ribadito che: “È bene che chi va in vacanza regoli le proprie vacanze in funzione dell'appuntamento vaccinale”.

Ma Zaia non è d’accordo, e propone di rilasciare un certificato con il lotto somministrato in vacanza, che sarà poi registrato nella propria città di residenza. Un sistema, che per il governatore del Veneto, non andrebbe a compromettere la macchina delle vaccinazioni e non creerebbe caos. "Si rilascia un certificato che riporta il lotto del vaccino e poi il turista potrà far registrare la vaccinazione a casa”, ha affermato Zaia al Corrire, proseguendo: “Semmai, dobbiamo smetterla di affidare le pratiche all’ufficio complicazioni affari semplici”.

Figliuolo dal canto suo, pur essendo aperto alle proposte avanzate dalle regioni italiane, ha affermato che c’è bisogno di “pragmatismo, i piedi per terra”,in riferimento alla possibilità di vaccinare anche in vacanza, chiamandosi fuori da questa proposta. “Se facciamo i voli pindarici e invenzioni, io non ci sto”. Per il commissario straordinario per l’emergenza Covid “la soluzione c’è già”. Si tratta solo di farsi spostare l’inoculazione del vaccino di qualche settimana, compatibilmente alle proprie ferie. “Oggi sappiamo che il vaccino Astrazeneca si può fare dalle 4 alle 12 settimane tra prima e seconda dose.

Con i vaccini a Rna ci sono 42 giorni”, ha spiegato il generale, che ha aggiunto per concludere: “Basta essere molto aderenti a quelle che sono le necessità dei cittadini. Io credo che in un hub vaccinale come questo uno viene e chiede di spostare la seconda dose di una o di due settimane e ritengo che questa sia la soluzione migliore".

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