"Segnalate le gravidanze sospette". Ed è bufera sulla mail ai presidi

L'inchiesta sulla neonata trovata in una discarica spinge l'Ufficio scolastico a scrivere la mail a tutti gli istituti. Ma scoppia subito la polemica

"Segnalate le gravidanze sospette". Ed è bufera sulla mail ai presidi

"Nelle vostre scuole ci sono stati casi di abbandoni o assenze da parte di studentesse per sospette gravidanze?". Ed è subito polemica. Una polemica infuocata. La mail è stata spedita dall'Ufficio scolastico regionale a tutti gli istituti della Toscana e, nel giro di poche ore, ha acceso proteste a non finire. Tanto che il contenuto di quell'informativa è finita sulle pagine di Repubblica. "È stata inviata su richiesta dell'autorità inquirente - spiegano ora - era riservata, non diffondibile. Non c'era alcuna volontà di raccogliere informazioni sulla vita delle studentesse".

"In relazione a indagini in corso - si legge - preme conoscere se, nelle scuole di rispettiva competenza, si siano verificati, da parte di studentesse, casi di abbandoni o assenze di rilievo o altre situazioni (interventi, ricoveri, ecc.), che possano aver indotto a ritenere trattarsi di gravidanze (magari celate) nel primo caso ovvero postumi da parto nel secondo". Nell'oggetto la dicitura "riservato" e, poi, nel testo quell'enigmatico riferimento a una fantomatica inchiesta delle forze dell'ordine. Tutti particolari che inizialmente hanno fatto dubitare del contenuto della mail. Anche perché, come fa notare anche il cronista di Repubblica, è stata scritta "in un italiano un po' così e senza nessun riferimento temporale". La mail è firmata da uno dei dirigenti dell'ufficio regionale dell'Istruzione. E si premura di "raccomandare il rispetto dell'ovvia riservatezza" nell'invitare a "segnalare, entro il 5 gennaio 2018, solo in caso positivo, in via riservata a questo Ufficio, le eventuali fattispecie nelle quali, in definitiva, risulti una gravidanza, ma non un 'lieto evento' al termine della stessa".

Ma cosa c'è dietro questa mail? Quasi sicuramente è legata a un'inchiesta della procura di Venezia per la neonata trovata senza vita a Musile di Piave.

Lo scorso 4 novembre due operai dell'Ecopate, impiegati nel centro di lavorazione rifiuti in provincia di Venezia, stavano controllando i residui della raccolta differenziata quando hanno visto il braccio automatico aprire l'involucro di plastica che conteneva il corpicino "in avanzato stato di decomposizione". Aveva ancora il cordone ombelicale attaccato ma non respirava più. Nel tentativo (vano) di risalire alla madre, i carabinieri hanno scritto, fra gli altri, anche all'Ufficio scolastico della Toscana.

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