Venezia, neonato morto in discarica: buttato in un sacchetto di plastica

Orrore a Musile di Piave. Il cadavere del neonato trovato nel macchinario che apre i sacchetti della raccolta differenziata. Il cortdone ombelicale ancora attaccato

Venezia, neonato morto in discarica: buttato in un sacchetto di plastica

Il corpicino del neonato rinchiuso in un sacchetto di plastica. E il sacchetto di plastica buttato in mezzo ai rifiuti. L'hanno trovato, questa mattina, due operai dell'Ecopate, che si occupa di trattare rifiuti da diverse regioni. Come ricostruito dal Corriere della Sera i due, che sono impiegati nel centro di lavorazione rifiuti di Musile di Piave, stavano controllando i residui della raccolta differenziata quando hanno visto il braccio automatico aprire l'involucro di plastica che che conteneva il piccino senza vita. Aveva ancora il cordone ombelicale attaccato ma non respirava più.

Sul posto sono arrivati i carabinieri di San Donà e i sanitari per far luce su quanto accaduto. Perché l'orrore consumato nel Veneziano non ha davvero precedenti. I due operai dell'Ecopate hanno trovato il cadavere della piccola nel macchinario che apre i sacchetti della raccolta differenziata. Quello che hanno visto era davvero macabro: un corpicino "in avanzato stato di decomposizione". Ed è stato in quel momento che hanno telefonato ai carabinieri. Immediatamente si sono stati attivati anche i Ris di Parma per analizzare il dna del bimbo appena nato che aveva ancora un pezzo di cordone ombelicale attaccato.

Il cumulo di rifiuti sarebbe arrivato in azienda giovedì e non si esclude che possa provenire da fuori regione.

608px;">I carabinieri non sono ancora riusciti ad accertare quando la madre si è disfatta del bebè né in quale città vive. La Ecopate tratta, infatti, i rifiuti della raccolta differenziata provenienti da divere regioni del centro-nord Italia.

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