"Se ci fosse stata una continuità di insuccessi nelle gare della F.1, questa avrebbe impattato sul brand. Il risultato della stagione 2015 ha ridato moltissima credibilità al marchio rinvigorendo il sistema. Perdere per dieci anni di seguito sarebbe una tragedia, una tragedia greca". Così, in una intervista pubblicata oggi sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, alla vigilia di una nuova stagione della Formula 1 che vedrà la Ferrari ancora tra i team più competitivi dopo le tre vittorie nel Mondiale 2015. Nei suoi primi 16 mesi a capo della "Rossa", spiega il manager abruzzese, il momento più difficile è stato "il primo mese. Quando sono andato a vedere dove stavamo veramente nel panorama della F.1. E mi sono reso conto che non eravamo nè presentabili nè competitivi. La prima mossa che mi ha ridato un pò di speranza? Quando abbiamo ripulito i ranghi. Abbiamo vinto togliendo le ingerenze e rifocalizzando il team a fare le cose che erano veramente importanti. L’arrivo di Maurizio (Arrivabene, capo della Gestione Sportiva, ndr) ha aiutato molto. Un suo difetto? Non è un tecnico, ma non so se sia un difetto o un pregio. Il vantaggio è che possiede l’abilità di fare squadra in un modo bestiale. Lo fa visceralmente. Sa creare il gruppo e carica i suoi collaboratori come una molla. E poi, dall’altra parte, ci sono io che carico lui!".
Come mai la Mercedes, nelle corse, sia riuscita ad accumulare un vantaggio tanto grande sulla concorrenza è presto detto: "Quando sono uscite le regole le hanno capite subito: noi lo abbiamo fatto un pò alla carlona, credo. Ma non voglio criticare il passato. Da quello che ho visto io - conclude Marchionne - non c’era il motore necessario per vincere".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.