Si torna a ballare: c'è il sì alla riapertura delle discoteche

Le discoteche riapriranno con una capienza del 35% al chiuso e 50% all'aperto. L'ok del Cts, però, non è stato preso bene da tutti. "Inaccetabile, costi ingenti che non potremo coprire"

Si torna a ballare: c'è il sì alla riapertura delle discoteche

Un altro tassello per il ritorno alla più comopleta normalità: c'è l'ok del Comitato tecnico scientifico alla riapertura delle discoteche con capienza ridotta al 35% al chiuso ed al 50% in quelle all'aperto.

"Primo passo verso maggiori riaperture"

Dopo settimane di polemiche da parte degli imprenditori ma anche della stessa politica, si prova a far ripartire anche la macchina delle sale da ballo, rimasto l'ultimo settore completamente chiuso. Questa decisione potrà dare, a cascata, anche il via libera all'aumento di capienza di teatri, cinema ed impianti sportivi: se ne discuterà nel prossimo Consiglio dei Ministri di giovedì. "Il parere del Cts sulle discoteche è una buona notizia e speriamo che sia solo un primo passo verso una maggiore riapertura, considerato anche il quadro epidemiologico attuale che vede oltre 85 milioni di dosi somministrate e quasi 43 milioni di cittadini immunizzati", ha dichiarato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che spera come si possa lentamente ritornare alla normalità. "Una prima risposta doverosa ad un comparto economico che coinvolge oltre tremila attività e 100mila occupati".

Cosa chiede il Cts

Attenzione a farsi prendere da facili entusiasmi, però: non è stato dichiarato ma sarà una sorta di "prova" per capire se la riapertura di luoghi di aggregazione come le discoteche potrà far tornare (o meno) a circolare il virus ed in quale misura. Ipotizzabile nuove chiusure o restrizioni qualora la situazione epidemiologica dovesse cambiare rispetto al quadro attuale. È per queste ragioni che il Cts predica cautela ed iniziare con una capienza ridotta. La formuala è sottintesa: si entrerà soltanto con Green pass (tampone o vaccinazione). Come si legge su Repubblica, la riapertura è considerata "con una progressiva gradualità anche tenendo conto della necessità di valutare l’impatto delle misure già adottate". Oltre alla capienza ridotta, dovranno essere "presenti impianti di areazione senza ricircolo d’aria", oltre all'obbligatorierà dei bicchieri monouso. La mascherina andrà sempre tenuta tranne quando si balla.

"Inaccettabile"

"Un primo segnale positivo", ha commentato i il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, sul via libera del Comitato tecnico-scientifico alla riapertura delle discoteche in zona bianca. Favorevole alla decisione anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che su Twitter ha scritto come "il parere del Cts sulla riapertura delle discoteche è un segnale importante che ci fa ben sperare su una ripresa al 100% di tutte le attività che ancora aspettano di ripartire. Va detto: con l'incremento del #greenpass e dei #vaccini tornare alla normalità è possibile".

Però, c'è anche chi storce il naso di fronte a questa decisione considerata "inaccetabile" da parte del Cts: è Maurizio Pasca, presidente del Silb (Sindacato italiano dei locali da ballo) perché non si potrebbero mantenere i costi di gestione per capienze ridotte, "sono ingenti e certamente non riusciremmo a coprirli".

Pasca ha sottolineato anche come "una discoteca che ha una capienza di 1000 persone ha almeno 50-60 persone che lavorano, allora significa che potrebbero entrare solo in 200. È ridicolo - aggiunge - solo il Cts poteva pensarlo. Ci dicano che vogliono tenere le discoteche chiuse, sarebbe più onesto, e ci diano ristori sostanziali".

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