Simula rapina per coprire furto in cassaforte col padrone, indagato il custode

Un gesto d’impeto, un colpo di testa, che a un trentaquattrenne imperiese è costato un’indagine per furto aggravato e simulazione di reato

Simula rapina per coprire furto in cassaforte col padrone, indagato il custode

È accusato di aver simulato una rapina in villa per coprire, con il proprietario, il furto nella cassaforte. Un gesto d’impeto, un colpo di testa, dovuto a una difficile situazione economica, che a un imperiese poco più che trentenne è costato un’indagine per furto aggravato e simulazione di reato.

Tutto ha inizio la mattina del 15 ottobre scorso, quando l’uomo, dopo aver preso servizio nella villa, situata sul Capo Berta, tra i Comuni di Imperia e Diano Marina, chiama allarmato il 112. Racconta di essere stato sequestrato e rapinato da tre persone, che dopo averlo chiuso in una stanza, hanno rubato nella cassaforte e sono scappate mettendo fuori uso il sistema di videosorveglianza.

A quel punto, intervengono i militari del Nucleo Operativo, che compiono un accurato sopralluogo e ascoltano la vittima dell’aggressione. Quest’ultimo racconta di essere stato fermato da tre soggetti che lo aspettavano fuori casa, in un momento tra l'altro on cui il proprietario si trovava in Inghilterra. Aggiunge che avevano il volto travisato e che lo hanno afferrato, portandolo in una stanza.

Ma non è tutto. Non contenti hanno anche asportato il sistema di videosorveglianza dell’abitazione. Il custode ha detto di essere uscito dalla stanza circa tre ore dopo, quando i banditi si erano ormai dileguati col bottino: 4.500 euro in contanti. Tutto bene? Niente affatto. Quella versione inizia subito a stridere, ci sono troppe incongruenze in quel racconto, troppi punti oscuri. In serata, fatalità, rientra il proprietario che viene a sua volta ascoltato.

Quest’ultimo dice di avere una sola copia delle chiavi della cassaforte e di averla chiusa, prima di assentarsi. E’ dunque probabile che l’abbia dimenticata aperta oppure che il custode sia riuscito a realizzare una copia delle chiavi.

L’avviso di garanzia scatta, dopo che gli investigatori scoprono che il giovane stava attraversando un periodo di difficoltà economica. Quest’ultimo, determinante particolare, unitamente agli altri, sembra delineare un quadro della situazione piuttosto chiaro.

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