La Cgil scopre che alla Coop piace il profitto, non lo sciopero

La Coop non partecipa alla protesta della Cgil. La Camusso: pensate al profitto

La Cgil scopre che alla Coop piace il profitto, non lo sciopero

«L'unico vostro fine è il profitto», ha gridato Susanna Camusso, capo della Cgil, dal palco della manifestazione dei lavoratori della grande distribuzione in sciopero prenatalizio. Non se la prendeva con Esselunga o con Auchan, ma attaccava le Coop che, alla pari dei concorrenti, hanno boicottato lo sciopero per il rinnovo del contratto con gli addetti fermo da due anni. La Camusso è esasperata dalla scritta «La Coop sei tu» che, nei decenni passati, ha indotto moltissimi aderenti alla Cgil, simpatizzanti del Pci poi Pd, a diventare soci fedeli delle coop rosse della grande distribuzione. Le Coop si sono ingrandite non solo grazie (...)(...) allo slogan «La Coop sei tu», ma al fatto che, essendo collegate al Pci-Pds-Ds-Pd, hanno ottenuto dai comuni con giunte rosse molte licenze per supermercati. Ovvio che fossero solidali con la Cgil, collegata allo stesso partito. Ora però questo rapporto di solidarietà si sta sgretolando, anche perché l'ideologia che lo ha animato (in parte nobile, in parte machiavellica ed egoistica) è giunta al tramonto. E ciò ha conseguenze politiche per il Pd medesimo, a sua volta diviso (non a caso) in fazioni. E per il governo Renzi, costretto a saltare da una parte all'altra, cercando di tener tutti quieti con dei «bonus» a carico dell'erario. A novembre, nella prima giornata di sciopero della grande distribuzione, parecchi esercizi delle Coop erano rimasti chiusi nel Grossetano, nel Senese, nell'Aretino, nel Pisano, così come in altre parti d'Italia. Però nel 2014 una grande coop, la Estense, si era ribellata alla solidarietà per lo sciopero prenatalizio ed il suo capo aveva emanato duri comunicati stampa per criticarlo. Adesso, sotto Natale, le Coop garantiscono la piena apertura dei propri esercizi, con lo slogan che sono al servizio dei soci e creano occupazione. Le Coop vendono ai soci, ma hanno anche clienti non soci. Certo, creano occupazione aggiuntiva. Ma la primaria ragione per cui stanno aperte sotto Natale è che hanno bisogno di far più profitti. Questi, con la cattiva congiuntura, sono calati, anche perché i prezzi sono stati limati per reggere la concorrenza. E questo Natale il consumatore pare disposto a spendere un po' di più, in quanto c'è una piccola ripresa dei consumi, favorita dalla ripresina economica e dalla riduzione di spese per beni e servizi connessi al ribasso del petrolio. C'è una terza gamba su cui si regge la struttura del Pd che si sta divaricando, ossia il Conad, altro organismo della grande distribuzione un tempo collegato al Pci. Ha firmato il rinnovo del contratto di lavoro della distribuzione al dettaglio di Confcommercio e non è coinvolto nello sciopero attuale. Se le Coop rimanessero chiuse i loro clienti andrebbero ai Conad.

L'economia ha le sue regole e la sua logica e nessuno può vendere in perdita, salvo Babbo Natale, che è vestito sì di rosso, ma non è quello il rosso degli scioperanti. La Camusso dovrebbe farsene una ragione e dire «Amen».Francesco Forte

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