Il virus corre nella popolazione non vaccinata. E dunque soprattutto tra i bambini come confermato dall'ultimo Report dell'Istituto Superiore di Sanità. Numeri record per il tasso di incidenza di casi per 100mila abitanti in una settimana nelle fasce d'età pediatriche: 393 tra 0 e 9 anni e 404 nella fascia di età 10-19 anni. Il triplo e il quadruplo rispetto all'estremo opposto, ovvero tra gli anziani che sono nella stragrande maggioranza vaccinati. Tra loro si registra l'incidenza più bassa: 101 nella fascia di età 80-89 e 116 nei soggetti di età più avanzata. Nell'ultima settimana, quella precedente al Natale si conferma lo stesso andamento di quella precedente: il 26% dei casi totali sono stati diagnosticati nella popolazione di età scolare, al di sotto dei 20 anni. Il 48% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d'età 6-11 anni; il 36% nella fascia 12-19 anni e solo l'11% e il 5% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni. E non è neppure vero che tra i giovanissimi non si registrino casi gravi. Tra i 59.605 nuovi casi segnalati in età scolare 215 hanno richiesto il ricovero in area media mentre 4 si trovano ricoverati in terapia intensiva. Purtroppo si registra anche un decesso. I vaccini si confermano una valida barriera per arginare la diffusione del coronavirus ma la campagna per gli under 12 ha appena preso il via e stenta a decollare a causa da un lato della diffidenza dei genitori e dall'altro del periodo festivo. Meno di 5 bambini su cento al momento hanno avuto la prima dose. Quasi 159mila under 12 hanno ricevuto la profilassi quindi ci sono ancora 3 milioni e mezzo di bambini completamente scoperti. Nella fascia 12/19 anni invece meno di un milione di ragazzi non ha ancora ricevuto neppure la prima dose. Oltre 3milioni e 400mila hanno completato il ciclo vaccinale e quasi 100mila ragazzi hanno già ricevuto anche la terza dose. Oggi partono anche le dosi booster per la fascia 16-17 anni e 12-15 anni per la popolazione di ragazzi fragili. Con le tante occasioni di incontro offerte dalle festività natalizie il timore è che al rientro a scuola in presenza nel giro di pochi giorni si assista ad un boom di contagi e alla fine ci si veda costretti a tornare alla didattica a distanza. É fondamentale il tracciamento e per questo è stato chiesto il supporto della struttura commissariale per supportare il servizio sanitario nel testing. È lo stesso gene- rale Francesco Paolo Figliuolo, commissario i all'emergenza, a dare conto dell'impegno della struttura su questo fronte. «Per i tamponi noi come Difesa stiamo cercando di supportare le Asl e le Regioni. In questo momento siamo intervenuti in sei Regioni, abbiamo fatto circa 12mila tamponi in più di 300 istituti -spiega Figliuolo- Ovviamente, mi rendo conto che non è la risoluzione di tutti i mali ma comunque noi come Difesa il nostro ce lo mettiamo». Il governo ha stanziato 9 milioni di euro per potenziare lo screening dei positivi al Covid nelle scuole e 14,5 milioni per i sanitari militari. Prevista anche la fornitura di mascherine . Viene specificato che deve essere «garantita la fornitura di mascherine di tipo Ffp2 o Ffp3 alle istituzioni educative, scolastiche e universitarie quando sono presenti bambini e alunni esonerati dall'obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie». Dal premier, Mario Draghi, è arrivato un netto no all'ipotesi di allungare le vacanze di Natale, posticipando il rientro il classe.
A livello locale qualche sindaco però ci sta pensando. Ad esempio Clemente Mastella, sindaco di Benevento, preoccupato per Omicron chepotrebbe fare esplodere il numero dei contagi: «credo a gennaio arriveremo a 100mila nuovi positivi al giorno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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