Sottufficiale muore di mesotelioma. La Marina: "È vittima del dovere"

Agli eredi 200mila euro e un vitalizio mensile

Sottufficiale muore di mesotelioma. La Marina: "È vittima del dovere"

Un mesotelioma, il tumore provocato dall'amianto, è stata la causa di morte di un sottufficiale della Marina Militare in servizio a Taranto riconosciuto come “vittima del dovere”.

Vent'anni dopo il servizio l'uomo scoprì di essere malato, di avere il tumore della pleura, e morì dopo pochi mesi.

Ai suoi eredi sono stati dati 200mila euro e un vitalizio di 1500 euro al mese. Questo perchè l'uomo è stato riconosciuto “vittima del dovere”. Possono esserlo tutti gli agenti o dipendenti pubblici “deceduti o che abbiano subìto un'invalidità permanente in attività di servizio o nell'espletamento delle funzioni di istituto.”, come lo comunica il ministero dell'Interno che "provvede al riconoscimento dello status di vittima del dovere per gli appartenenti alla Polizia di Stato, all'Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza, al Corpo Forestale dello Stato, alla Polizia Penitenziaria, alle Polizie Municipali e per gli appartenenti al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e stila la graduatoria delle vittime del dovere. Inoltre, il dipartimento della Pubblica Sicurezza sostiene con sussidi economici i famigliari dei dipendenti deceduti o feriti".

“Ad oggi sono 206 le patologie

asbesto (causate dall'amianto, ndr) riferite alla Marina militare e all'Arsenale di Taranto” - comunica l'associazione Contraminato e altri rischi onlus che ha assistito la famiglia del militare deceduto dopo pochi mesi.

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