Sprechi alimentari: alcune iniziative italiane (che funzionano) per combatterli

A Expo nei progetti con finalità sociali e ambientali per il recupero delle eccedenze alimentari partecipano anche gli chef stellati

Sprechi alimentari: alcune iniziative italiane (che funzionano) per combatterli

40 g di cereali, 54 g di verdura, 50 g di frutta, 54 g di carne e 30 g di pesce. Non sono gli ingredienti di una ricetta, ma le dosi di cibo che ognuno di noi butta quotidianamente. Totale pro-capite annuo: 108 Kg con una perdita economica di circa 450 Euro.

L’ambito dove si spreca maggiormente è quello della casa, seguito dalla ristorazione (bar ristoranti, mense) e dalla vendita (negozi e supermercati). Secondo i dati FAO, il totale delle vivande che ogni anno finiscono nei cassonetti ammonta a circa 6,6 milioni di tonnellate; sono quantità considerevoli, pari a un 1/3 del cibo prodotto dall’industria alimentare, che corrispondono a mezzo punto di PIL e a 8,1 miliardi di Euro. Lo spreco alimentare potrebbe essere controllato e arginato perlomeno parzialmente sia attraverso la prevenzione e la diffusione di una cultura di un'alimentazione più consapevole sia con lo snellimento di quelle cavillose norme burocratiche con le quali, purtroppo, gli italiani devono fare i conti abitualmente. Se gran parte di tutto ciò che non risponde esteticamente ai criteri commerciali (vedi frutta e verdura di pezzatura non standard o che presenta lievi ammaccature) o che è ancora presente sugli scaffali dei supermercati pur essendo in prossimità della scadenza e perciò poco appetibile per il consumatore medio, potesse essere riciclato e donato liberamente (previo controllo igienico, confezionamento, sigillatura, ecc.) a persone, enti o strutture bisognose, sarebbe già un buon inizio. Esempi virtuosi non mancano.

A Bari l'associazione "Incontra" combatte da anni lo spreco alimentare con una serie di attività, tra le quali il foodsharing. Ogni settimana un team di volontari gira per i quartieri della città per raccogliere bevande e prodotti integri (non cucinati e non scaduti) da donare ai senza fissa dimora o alle famiglie in difficoltà segnalate dal Comune. Inoltre sul sito “Avanzi Popolo”, il cui motto è “Non si butta niente, si condivide”, è possibile scambiare il cibo on-line, seguendo una pratica già diffusa in Europa. Da segnalare è il progetto “Pasto Buono”, attivo a Milano Genova, Roma, Palermo, Cagliari, Firenze; i volontari di alcune associazioni territoriali, di Onlus e della Caritas ritirano prodotti sani e invenduti utilizzandoli come risorse per i meno fortunati. Nel 2014 gli operatori hanno recuperato e donato quasi 200.000 pasti. E’ un risultato importante, ma se tutti i pubblici esercizi addetti alla ristorazione e al commercio di alimenti donassero a fine giornata i cibi invenduti (si stima che ci sia una media di 22 pasti preparati ma non consumati al giorno in ristoranti, mense e tavole calde) si potrebbero distribuire oltre 7 milioni di pranzi/porzioni quotidianamente Fortunatamente esempi virtuosi non mancano anche ad Expo, la manifestazione che ruota intorno al tema dell’alimentazione. Diversi sono i progetti antispreco atti sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Come non menzionare “Refettorio Ambrosiano” promosso da Massimo Bottura che vede il coinvolgimento di 40 tra i migliori chef del mondo. Questi artisti ideano con talento e creatività menù e creano piatti di alta cucina recuperando le eccedenze alimentari in collaborazione con il Future Food District di Coop. Un altro progetto riguarda la donazione ad Expo da parte di Carrefour di un container refrigerante per conservare tutti quei prodotti inutilizzati dagli stand e dagli esercizi commerciali. L’iniziativa è il frutto dell’efficace sinergia tra Expo Milano 2015, Fondazione Cascina Triulza e Fondazione Banco alimentare Onlus, insieme hanno permesso di salvare dallo spreco oltre 4.

500 kg di prodotti tra pane, pasta, passata di pomodoro, scatolame vario, frutta, verdura, salumi e piatti pronti. I beni sono stati distribuiti ad alcune delle 250 strutture caritative di Milano convenzionate con Banco Alimentare, che assistono oltre 54.000 persone.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica