Stacchio, accusa archiviata. "Ucciderei di nuovo quel rom"

Il benzinaio non andrà a processo. Giudice dà ragione al pm: "Ha risposto a una minaccia mortale con un mezzo proporzionato"

Stacchio, accusa archiviata. "Ucciderei di nuovo quel rom"

Graziano Stacchio è salvo. Non andrà a processo. L'accusa di eccesso di legittima difesa è stata archiviata dalla firma in calce del giudice di Vicenza, Stefano Furlani.

Caso archiviato

Graziano Stacchio era stato accusato di aver abusato del diritto di legittima difesa dopo che aveva imbracciato il suo fucile per rispondere ai colpi d'arma da fuoco esplosi da dei banditi il 3 febbraio 2015. Durante l'assalto all'oreficeria vicino alla pompa di benzina in cui lavora Stacchio a Ponte Nanto, ha ferito e ucciso Albano Cassol, un rom di 41, che aveva preso parte alla rapina. "Lo rifarei immediatamente, perché difendere quella giovane intrappolata nella gioielleria lo considero un dovere. Altrimenti che futuro possiamo consegnare ai nostri figli?" ha detto il benzinaio. E lo ha sempre ripetuto, sicuro che la ragione fosse dalla sua parte.

E così è stato: la Procura ha accertato che la sera della rapina all'orificeria Luxo di Roberto Zancan, Stacchio aveva sparato per difendersi. Infatti, i malviventi, è stato provato, che avevano sparato per uccidere. Ad altezza uomo.

Per il pm e il giudice, il benzinaio ha risposto di una minaccia mortale reagendo con un mezzo proporzionato, cercando però di non colpire parti vitali dei rapinatori. Dato provato anche dal colpo che è risultato poi fatale a Cassal: centrato a una coscia.

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