La difesa di Stacchio era legittima. Il pm ora chiede l'archiviazione

La procura di Vicenza chiede l'archiviazione per Graziano Stacchio. Per il pm era legittima difesa. Ora la palla passa al giudice

La difesa di Stacchio era legittima. Il pm ora chiede l'archiviazione

Ora dovrà decidere il giudice, ma anche il pm è d'accordo: quella di Stacchio era legittima difesa. Ha sparato e ha ucciso, ma per difendere se stesso e la commessa della gioielleria assaltata dai banditi rom.

La Procura di Vicenza ha depositato infatti la richiesta di archiviazione del procedimento aperto nei confronti di Graziano Stacchio, il benzinaio di Ponte di Nanto che era stato accusati di "eccesso colposo di legittima difesa". Già a febbraio il procuratore Antonino Cappelleri aveva annunciato questa volontà. E finalmente ora si chiude un altro capitolo di questa vicenda giudiziaria che ha visto indagato il benzinaio "colpevole" di aver difeso la vita di una persona.

I fatti

La sera del 3 febbraio 2015 Stacchio aveva imbracciato il fucile per difendere la commessa del negozio di preziosi di Roberto Zancan, assaltato da un gruppo criminale. Per disperdere i banditi romeni, il gestore dell'area di servizio aveva prima sparato in aria con il suo fucile. Poi era stato costretto a schivare le raffiche di mitra dei banditi. Uno dei colpi di Stacchio aveva colpito Albano Cassol, nomade trevigiano di 41 anni, poi morto per la ferita alla coscia.

Intanto un'altro banditi, Oriano Derlesi, giostraio nomade, è sotto accusa per tentata rapina e tentato omicidio. "Se c'è il tentato omicidio - aveva detto a febbraio il procuratore - non può esserci eccesso di legittima difesa".

Da questo deriva la richiesta di archiviazione per Stacchio. Si cercano però altre due persone, di cui si hanno i profili genetici ma ancora non sono stati trovati riscontri. E un altro uomo, ignoto, ripreso dalle telecamere.

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