Strade di sangue

Francesco, 18 anni, falciato da una ragazza ubriaca a Roma. La madre: "Nulla ha più senso". Sofia e Francesco morti in una scarpata a Verona

Strade di sangue

È l'incubo più grande di tutti i genitori. Quella telefonata che arriva nel cuore della notte, quando un figlio è fuori. Ci si trova catapultati all'improvviso nel peggiore degli incubi, con il cuore che vorrebbe smettere di battere, costretti ad ascoltare dall'altra parte del telefono una voce che parla di morte, in una vita che non ha più senso.


Mercoledì il destino ha strappato via Francesco, 18 anni, al papà Luca Valdiserri e alla mamma Paola Di Caro, giornalisti, ma ancora prima genitori. Il figlio camminava tranquillamente con un amico sul marciapiede, a pochi metri da casa, in via Cristoforo Colombo, incrocio via Alessandro Severo. La Colombo, già, una delle strade della capitale puntellate da troppe croci e fiori. Al volante della Suzuki Swift, che ha ucciso il ragazzo dopo aver abbattuto un palo della pubblicità, c'era Chiara S., 23 anni, che rimpiange di non aver lasciato la guida all'amico 21enne che aveva accanto. La macchina procedeva a velocità sostenuta e ha travolto come un missile Francesco, che non ha avuto scampo. Poi ha finito la corsa contro un muro: sull'asfalto nessun segno di frenata.


La 23enne è risultata positiva all'alcoltest, con un tasso pari a 1,57, più del triplo rispetto alla soglia massima consentita e non era negativa ai cannabinoidi. Ma non era la prima volta Chiara guidava ubriaca e in passato le avevano sospeso la patente. Ora è agli arresti domiciliari, indagata per omicidio stradale aggravato, dopo essere dimessa dall'ospedale dove era entrata in stato di choc. «Il mio 18enne meraviglioso non c'è più - ha scritto Paola ieri mattina su un social -. Il mio bambino che aveva cominciato a correre nella vita. Un'auto nella notte lo ha investito e non tornerà. Nulla più tornerà. Nulla ha più senso. Nulla». «È capitato a noi, ma non capiti più a nessuno» è il triste monito della mamma, che scrive di politica sul Corriere della Sera, mentre il marito è giornalista sportivo. Francesco avrebbe compiuto 19 anni tra qualche giorno e lascia un vuoto incolmabile nell'esistenza dei genitori, che dovranno comunque andare avanti, per crescere la sorella, Daria. Molte le testimonianze d'affetto. «Cammineremo con te, perché tu non sia sola mentre attraversi l'inferno» ha scritto in un Tweet, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. «Cara Paola, solo Dio potrà rendere più lieve il dolore che sta straziando la tua famiglia. Lo preghiamo per questo e perché accompagni tuo figlio nell'altra vita. Tua figlia ti permetterà di andare avanti. E dal cielo lui vi proteggerà», scrive l'azzurro Antonio Tajani. «Da papà, un abbraccio immenso e una preghiera», è il Tweet di Matteo Salvini. «Con Francesco, con te, con voi. Sempre», scrive invece il segretario del Pd, Enrico Letta.


Ieri anche i genitori di Sofia Mancini e Francesco D'Aversa hanno pianto. I due ventenni erano scomparsi lunedì sera sul Garda dopo una serata in un locale nel Veronese e ieri sono stati trovati senza vita dentro la Fiat 500, che giaceva distrutta e capovolta tra i rovi lungo la SR450 tra Lazise ed Affi. La macchina dei soccorsi li aveva cercati, ma le speranze si sono spente alla vista dei due corpi straziati. Sangue anche lungo la Superstrada 36 che collega Milano alla Valtellina.

Aida Sene e Maimouna Lueve, 56 e 27 anni, mamma e figlia di origini senegalesi, che viaggiavano su un Dacia, non si sono accorte di aver imboccato contromano la Galleria Dervio, lungo la carreggiata nord, dopo lo svincolo di Bellano. L'impatto con un'Audi A6 è stato fatale alle due donne, morte sul colpo, mentre l'automobilista rimasto coinvolto è finito in ospedale.

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