Strage di Erba: spuntano le intercettazioni di Olindo e Rosa

Nella strage di Erba potrebbe esserci una svolta. I difensori (Fabio Schembri, Nico D’Ascola, Luisa Bordeaux) si preparano a giocare una nuova carta: intercettazioni di conversazioni dei Romano

Strage di Erba: spuntano le intercettazioni di Olindo e Rosa

Nella strage di Erba potrebbe esserci una svolta. I difensori (Fabio Schembri, Nico D’Ascola, Luisa Bordeaux) si preparano a giocare una nuova carta: intercettazioni di conversazioni dei Romano fra di loro e con amici e conoscenti, mai entrate, come riporta ilGiorno, nel procedimento. "Molti - dice il difensore Schembri - hanno ritenuto che il fatto che Olindo e Rosa non parlassero del massacro fosse un indizio di colpevolezza. Ci sono delle intercettazioni telefoniche e ambientali che dimostrano il contrario. All’udienza preliminare chiedemmo che venissero trascritte e non lo furono. Chiedemmo che entrassero nel fascicolo processuale e non furono acquisite".

Olindo riceve la chiamata da un avvocato che li ha visti nei tg, si parla di Frigerio che avrebbe riconosciuto il suo aggressore in un vicino. Olindo, sempre nelle intercettazioni riportate da ilGiorno, l’uomo rassicura la moglie: "Guarda, Rosa, non voglio dare soldi a un avvocato. Cinquecento euro non ce li possiamo permettere. Il vicino di casa non sono io". Il netturbino racconta alla moglie che gli inquirenti hanno guardato dovunque sulla sua auto con "quella lucetta lì e che ora la vettura fa proprio schifo". Aggiunge: "Mi hanno detto che per la fine dell’anno riescono a prendere chi è stato".

E Rosa afferma: "Non abbiamo niente da temere perché non abbiamo fatto niente». «Siamo di fronte - dice Schembri - a due attori da Oscar oppure, come crediamo, sono due innocenti che discorrono con la coscienza tranquilla".

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