Stupra e pesta una 17enne al parco. Il migrante non potrà essere espulso

Il marocchino sbatte a terra e violenta una 17enne in un parco a Rho. Poi la pesta con calci e pugni per rubarle il cellulare

Stupra e pesta una 17enne al parco. Il migrante non potrà essere espulso

Ha il permesso di soggiorno e quindi "non potrà neppure essere espulso", dice irritato Paolo Grimoldi. E pensare che il 19enne marocchino ha sbattuto a terra, stuprato e infine pestato selvaggiamente una minorenne.

Siamo a Rho, piccolo centro nel Milanese. Nel parco di via Mazzo il 19enne marocchino si trova in compagnia di una 17enne. È lunedì mattina. I due si sono conosciuti occasionalmente la sera prima. Lui è ubriaco. La prende, la spinge a terra, abusa di lei e le ruba il cellulare. Per frenare la sua resistenza poi la picchia a calci e pugni.

La giovane, sotto choc, si è rivolta il giorno dopo ai carabinieri di Rho nella speranza di trovare il colpevole e assicurarlo alla giustizia. Immediate sono partite le indagini e gli accertamenti. Accompagnata al pronto soccorso dell'Ospedale della cittadina e alla "Clinica Mangiagalli" di Milano, i medici hanno realizzato i dovuti esami clinici. Da una prima analisi, però, la versione della ragazza sembrerebbe confermata. I militari intanto, utilizzando le informazioni ricevute dalla giovane, si sono messi alla caccia del presunto stupratore. Il 19enne è stato identificato e arrestato in un negozio di Rho. Il marocchino, nullafacente e pregiudicato, portava ancora con sé il cellulare della ragazza. È la prova schiacciante. Fermato con l'accusa di rapina e violenza sessuale, è stato portato a San Vittore in attesa del processo. L'autorità giudiziaria ha convalidato il provvedimento di arresto.

"Non possiamo accettare che chi in Italia viene accolto e regolarizzato con il permesso di soggiorno poi commetta reati efferati e raccapriccianti - attacca Paolo Grimoldi, deputato della Lega - come accaduto a Rho ieri notte dove un marocchino pregiudicato ha aggredito, rapinato e violentato una 17enne, con la beffa di non poter neppure essere

espulso. Dobbiamo rivedere la normativa vigente, perché non possiamo accettare che chi commette gravi reati possa rimanere sul nostro territorio come regolare e non possa essere espulso e rimandato da dove è venuto".

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