Stuprarono una minorenne, tre profughi arrestati a Trieste

In manette un afghano e due pachistani accusato di aver violentato a più riprese una quattordicenne a fine maggio a Trieste. Serracchiani a Minniti: "Sveltire i respingimenti"

Stuprarono una minorenne, tre profughi arrestati a Trieste

Un uomo afghano di 22 anni e due pachistani di 24 e 19 sono stati arrestati ieri a Trieste con l'accusa di aver stuprato e molestato più volte una quattordicenne residente nel capoluogo giuliano.

Secondo l'accusa della questura, il primo episodio sarebbe avvenuto a fine maggio in pieno centro cittadino, dove Zerani Muhibullah - questo il nome del cittadino afghano fermato - avrebbe violentato la minorenne sulla scalinata dei Giganti dopo aver tentato di approcciarla, senza successo, in un locale. Pochi giorni dopo è stato registrato un altro episodio, per cui sono accusati i due pachistani e un'altra persona ancora da identificare.

"Gli accertamenti investigativi - spiega la questura - hanno inoltre consentito di appurare che gli arrestati erano consapevoli dell'età della minore e che avevano abusato di lei. La custodia cautelare, oltre che per la gravità degli atti compiuti, è stata disposta anche perché vi è il concreto ed attuale pericolo della reiterazione del reato". I tre infatti sono stati prelevati dalle strutture di accoglienza in cui dimoravano e trasferiti al carcere del Coroneo per disposizione del gip dove ora attenderanno il processo per stupro e violenze.

La Serracchiani: "Culture che confliggono con la nostra"

La vicenda ha scatenato l'ira del governatore del Friuli Venezia-Giulia Debora Serracchiani, che condanna l'atto di "brutale violenza" e ricorda, in una lettera inviata al ministro dell'Interno Marco Minniti, come sia già "intervenuta più volte sia seguendo le vie istituzionali sia attraverso i mezzi d'informazione, per segnalare la pressione cui è sottoposta la comunità del Friuli Venezia Giulia, in ragione della presenza sul territorio di migliaia di individui, in larghissima maggioranza giovani maschi e per lo più portatori di usi e costumi tradizionali che potenzialmente confliggono con la cultura di un territorio moderno e tollerante".

"Questo è un problema la cui soluzione non può essere relegata a un futuro

indefinito e che richiede la messa in atto contemporanea e contestuale di strumenti di prevenzione e di repressione, oltre alla predisposizione urgente di un piano di integrazione socioculturale", ha concluso l'esponente del Pd.

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