Stuprata a 15 anni in spiaggia: trova i colpevoli su Fb e li fa arrestare

Il 28 maggio lo stupro allo "Scoglione" di Marechiaro. Poi il riconoscimento su Facebook. E, dopo quattro mesi di indagini, l'arresto dei tre minorenni

Stuprata a 15 anni in spiaggia: trova i colpevoli su Fb e li fa arrestare

Si erano conosciuti il giorno stesso della violenza, il 28 maggio scorso, allo "Scoglione" di Marechiaro, una località in provincia di Napoli molto frequentata dai giovani in estate. Avevano degli amici in comune e lei si è fidata e li ha seguiti in un anfratto chiamato "la casa degli spiriti". Una casa abbandonata dove in molti si riparano dal sole. Lì hanno abusato di lei in tre. "Io neanche ci volevo andare - ha raccontato la giovane - poi uno di loro mi ha girata di spalle e ha fatto quello che non volevo mi facesse". Nonostante fosse sotto choc, ha cercato su Facebook i volti e i nomi degli stupratori e li ha trovati. Ora, dopo quattro mesi di indagini, i carabinieri di Bagnoli hanno fermato tre minorenni con l'accusa di stupro.

Lo stupro in spiaggia

"Ho paura adesso, li ho anche riconosciuti su Facebook - diceva la 15enne alla sua amica del cuore dopo lo stupro - non voglio raccontarlo a nessuno, anche se piango da questo pomeriggio, che devo fare?". Il pubblico ministero della procura dei Minori, Francesco Cerullo, ha ricostruito con la vittima l'incubo di quella dannata domenica del 28 maggio. E questa mattina le tre bestie sono state arrestate e accompagnate dall'avvocato, il penalista Matteo De Luca, al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei a Napoli e poi trasferiti in una comunità.. Sono tutti di zone popolari della città di Napoli. Due di loro, entrambi16enni, hanno lasciato gli studi e si dedicano a lavori saltuari. A indicarli insieme a un 17enne come responsabili dell'accaduto il racconto della ragazza, minuzioso e pieno di particolari. "Ero con gli altri, allo Scoglione di Marechiaro, poi uno di loro mi ha detto se avevo voglia di seguirlo per andare a comprare qualcosa da bere e per ripararci un po’ dal sole - aveva raccontato quel giorno all'amica del cuore - io mi sono fidata perché c’era gente, c’erano altre persone attorno. Cosa poteva mai accadermi?". E, infatti, intorno a loro c'era tanta gente. Eppure nemmeno questo ha fatto desistere il branco dal metterle le mani addosso. "In due mi hanno spogliata, tolta il costume, e toccata, loro erano nudi e mi hanno circondata - aveva detto all'amica - mi toccavano, mi toccavano. Sono riuscita a scappare e loro sono andati via". Nella fuga, però, si era imbattuta in un altro ragazzo che faceva parte dello stesso gruppo di quelli che le avevano appena messo le mani addosso. "Mi ha chiesto cosa mi fosse successo e poi invece mi ha trascinata in un angolo e mi ha girata di spalle".

Gli stupratori si vantano su Fb

I due stupratori di Marechiaro

Come aveva ricostruito il Corriere del Mezzogiorno lo scorso luglio, la ragazza era riuscita a incastrare il branco risalendo ai loro nomi da Facebook. Il giorno dello stupro aveva, infatti, trovato le foto del giovane di Forcella "felice e spensierato mentre beveva una birra". Fotografie agghiaccianti di quel drammatico pomeriggio pubblicate la sera stessa. Non solo. Di lì a poche settimane pubblica un altro post in cui scriveva: "Parlate di meno e scopate di più".

Non sono da meno gli altri due ragazzi di Capodichino che lo scorso luglio, quando avevano saputo di essere indagati per violenza, avevano postato una fotografia che li ritrae abbracciati l'uno all'altro (guarda qui). "Passerà anche questa - hanno scritto - sempre insieme amico".

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