"C'è una lettera sbagliata". E l'artigiano perde l'eredità

L’errore è costato all’uomo, residente a Sulmona, la proprietà di una villa a due piani. L’artigiano ha promesso di fare tutto il possibile per ottenere ciò che gli spetta

"C'è una lettera sbagliata". E l'artigiano perde l'eredità

Un errore durante la trascrizione di un atto di proprietà è costato davvero caro ad un abitante di Sulmona, comune in provincia de L’Aquila. L’uomo ha visto svanire l’eredità che gli spettava, una elegante villa a due piani, per un clamoroso scambio di vocali del suo cognome inserito nel documento.

L’abitazione successivamente è stata venduta all’asta senza che l’incolpevole cittadino sia riuscito a far valere i suoi diritti per rientrarne in possesso. Protagonista della sconcertante storia, raccontata dal quotidiano Il Centro, è Giancarlo Marcelli, un artigiano che ora ha promesso di fare tutto il possibile, anche azioni eclatanti, per riavere ciò che ritiene gli spetti di diritto.

La vicenda ha avuto inizio nel novembre del 2015 con la trascrizione della sentenza emessa dal tribunale di Sulmona in cui viene assegnata a Giancarlo Marcelli Santroni la proprietà della villa a due piani in eredità quale legittimo erede di Emma Santroni, da qui il suo secondo cognome, che lo aveva adottato.

Nella stessa sentenza il tribunale aveva imposto a Marcelli il pagamento di 155mila euro a favore degli altri due eredi, Alessandro Giannotti e Annamaria Pellegrini. Una somma ingente che Marcelli contava di pagare accendendo un mutuo o grazie all’aiuto di un conoscente che si era detto disponibile a sostenere l’artigiano.

Fin qui nessun problema particolare. Ma l’incubo per l’uomo è arrivato con la richiesta della visura catastale. Dal documento, infatti, era emerso che il signor Giancarlo Marcelli non risultava proprietario di alcun immobile. Subito si è capito il perché. Nel trascrivere l’atto di proprietà qualcuno ha cambiato una vocale nel cognome trasformandolo da Marcelli a Mercelli. Uno sbaglio clamoroso che ha tolto la proprietà all’artigiano precludendogli, inoltre, la possibilità di poter accedere al mutuo e quindi di pagare la metà della casa così come era stato stabilito dal tribunale. Un duro colpo per l’uomo che, però, non si vuole arrendere ed è pronto ad iniziare una battaglia legale per entrare in possesso dell’immobile.

A seguito del ricorso presentato il 20 febbraio scorso dagli

altri due eredi, il tribunale di Sulmona ha ordinato la vendita senza incanto con modalità telematica sincrona mista della villa a due piani, delegandone l’effettuazione al notaio Massimiliano Spartano di Pratola Peligna.

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