Sesto San Giovanni ha archiviato il buco di bilancio lasciato in eredità dalla sinistra: 21,7 milioni di deficit, i 4.5 milioni di debiti fuori bilancio per il prolungamento della metropolitana rossa e i 14 milioni di debiti coi fornitori. “Sono particolarmente emozionato e orgoglioso dell’approvazione di questo bilancio previsionale – spiega il sindaco Sesto Roberto Di Stefano –. Se penso a 3 anni fa avevamo davanti uno scenario completamente diverso, disastroso per la città, perché eravamo sull’orlo del dissesto finanziario. Con coraggio e responsabilità abbiamo deciso di non portare il Comune in dissesto, altrimenti la storia sarebbe potuta essere ben diversa perché oggi non potrei dire che miglioriamo i servizi alla città, ma anzi sarebbero stati chiusi o ridimensionati da un commissario. Avremmo scritto un’altra pagina della storia di Sesto San Giovanni, non quella che stiamo scrivendo oggi, certamente impegnativa, ma positiva per la città, che ci prepara alle belle sfide per il futuro che ci attendano nei prossimi anni".
E Sesto, dopo 3 anni e mezzo, può voltare pagina, dirottando ai servizi per la cittadinanza risorse che fino a oggi dstinate al piano di rientro. L'amministrazione comunale ha potenziato tutti i servizi obbligatori e non e per il 2021 sono stati aumentati di 500.000 euro gli stanziamenti per le disabilità (dai 3.9 milioni del 2020 ai 4.4 del 2021); misure a sostegno degli anziani: da 1.2 milioni a 1.3; interventi per infanzia e minori: da 7.7 milioni a 7.9; politiche per la famiglia: da 3.6 milioni a 4.6; restano invariati gli stanziamenti per il sostegno scolastico (6 milioni di euro). "Siamo riusciti - sottolinea il sindaco di Sesto - ad aumentare le ore destinate al supporto educativo delle disabilità nelle scuole, stanziando ulteriori 100.000 euro con il previsionale, a implementare le manutenzioni sulle case popolari comunali, sulle strade e sui marciapiedi, a predisporre un appalto del verde coi progetti di chiusura dei giardini e la sistemazione di aree purtroppo interessate da fenomeni di degrado".
APPROVATO BILANCIO PREVISIONE 2021: FINALMENTE POSSIAMO DESTINARE RISORSE ALLA CITTÀ E LASCIARCI ALLE SPALLE LA ZAVORRA...
Pubblicato da Roberto Di Stefano su Martedì 9 febbraio 2021
Le maggiori risorse a disposizione garantiscono il proseguimento dei numerosi cantieri in città, dal nuovo lido estivo alla piscina coperta De Gregorio, alla riqualificazione del Parco delle Torri e del Villaggio Falck, che andranno ad aggiungersi ai diversi progetti già completati (riqualificazione del giardino di via Picardi, nuovo porticato di via Marzabotto, l’interramento dell’elettrodotto, via Firenze, la nuova oasi felina, il nuovo impianto di illuminazione al centro spostivo Manin, gli adeguamenti normativi di scuole ed edifici pubblici, avvio del nuovo impianto di video sorveglianza per la sicurezza del territorio). Tre le sfide per la Sesto del fururo, finalmente libera di investire i fondi in progetti chiave. Dalla Città della Salute e della Ricerca che a breve sarà cantierizzata alla Città Europea dello Sport 2022, fino alla riconversione, la prima in Italia, di un forno inceneritore in un impianto di green economy.
Ma archiviare il dissesto finanziario ereditato dalla sinistra non è stata un'impresa facile e senza sacrifici in termini fiscali e di semplificazione burocratica. “Sistemare i conti dopo anni di mala gestione e di mancanza di rispetto dei principi contabili – commenta il sindaco Di Stefano – non è un'azione immediata né fortuna calata dal cielo ma è l'effetto di numerose azioni intraprese dall'amministrazione, in particolar modo l'aver adeguato in maniera corretta le imposte contabili, intervenendo laddove la Corte dei Conti aveva registrato errori sui bilanci del 2014, del 2015 e del 2016. Stiamo gestendo l’ente con responsabilità e con un serio efficientamento della burocrazia. La strada è ancora lunga, c’è tanto lavoro da fare, ma siamo sui binari giusti e possiamo guardare al futuro della città con sempre più ottimismo”.
Un futuro che potrà contare su un fondo cassa ora più corposo: dai 304.000 euro del 2017 si passa ai 22,7 milioni del 2020. E su tempi medi di pagamento delle fatture commerciali che praticamente azzerati: dai 95 giorni di ritardo del 2018 agli appena 0.29 del 2020. Abbattuti a 4 milioni di euro i costi della macchina comunale.
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