Riceviamo e pubblichiamo:
In relazione al sottostante articolo, l'Ilva precisa che l'area in cui si è verificato il fenomeno è completamente impermeabilizzata e circoscritta da appositi cordoli che hanno la funzione di prevenire potenziali sversamenti di materiale residuo che può depositarsi durante le operazioni di carico-scarico.
A causa dei fenomeni atmosferici particolarmente intensi che hanno insistito su Taranto negli ultimi giorni, l'acqua si è accumulata in quantità straordinaria.
Già nel fine settimana, l'azienda si è attivata tempestivamente richiedendo l'intervento di una ditta autorizzata per aspirare l'acqua in eccesso. Nella sola giornata di ieri ne sono state rimosse circa 100 tonnellate. L'attivita' di rimozione e monitoraggio sta continuando e proseguirà anche nelle prossime ore.
Un fiume di colore rosso imperversa a Taranto. È questo lo scenario che è stato fotografato dai residenti nelle strade del porto, adiacenti all'Ilva, vicino a una delle due banchine che è sottoposta a sequestro giudiziario con facoltà d'uso e dove le navi che traspoetano minerali attraccano per scaricare le materie prime destinate all'acciaieria.
Una serie di foto di un torrente che si è tinto di rosso a causa delle ingenti pioggie e delle polveri. Foto che sono rimbalzate sul web e sono finite sulla pagina Facebook 'Solo a Taranto' e sono state condivise anche dal gruppo 'Genitori tarantini', che ha inoltrato tutto al premier Paolo Gentiloni e ai ministri Carlo Calenda e Gianluca Galletti. "A Roma - scrivono i genitori preoccupati - decidete come affossare ancora di più le legittime richieste di un futuro compatibile con il territorio, di tapparvi le orecchie e gli occhi davanti alle evidenti perversioni che impediscono ai tarantini di godere di tutti i diritti previsti dalla stessa Costituzione, che voi per primi dovreste rispettare. Qui a Taranto (Italia) vento e pioggia fanno paura".
Francesco Maggio, delegato Fiom, spiega a Repubblica: "La banchina è sotto sequestro da diversi anni e ci sono una serie di prescrizioni legate a quel provvedimento che sono tutt'ora da ottemperare. Avrebbero dovuto ultimare alcune opere per la raccolta delle acque meteoriche, ma anche a causa del sequestro non sono state ancora completate. Per noi è una scena piuttosto comune vedere polveri e acqua rossa coprire l'intera zona". Il vicesindaco di Taranto, Rocco De Franchi, attacca: "Tra le varie immagini che girano in rete, questa è impressionante. Qualcuno darci spiegazioni chiare ed univoche. I commissari dell'Ilva hanno rispettato tutte le prescrizioni? A che punto sono le opere di messa in sicurezza? Questa amministrazione non teme nulla ed esige rispetto per la città".
Dall'Iva spiegano che "l'area in cui si è verificato il fenomeno è completamente impermeabilizzata e circoscritta da appositi cordoli che hanno la funzione di prevenire potenziali sversamenti di materiale residuo che può depositarsi durante le operazioni di carico-scarico. A causa dei fenomeni atmosferici particolarmente intensi che hanno insistito su Taranto negli ultimi giorni, l'acqua si è accumulata in quantità straordinaria".
"Già nel fine settimana, -conclude la nota - l'azienda si è attivata tempestivamente richiedendo l'intervento di una ditta autorizzata per aspirare l'acqua in eccesso. Nella sola giornata di ieri ne sono state rimosse circa 100 tonnellate. L'attivita' di rimozione e monitoraggio sta continuando e proseguirà anche nelle prossime ore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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