La Corte di Cassazione ha stabilito che i genitori che accompagnano a scuola i figli con un'auto di grossa cilindrata non possono richiede la tariffa agevolata per la mensa scolastica dei bambini.
Il caso è arrivato davanti agli ermellini, per il ricorso di una donna cui il Comune di Chieri, in provincia di Torino, aveva chiesto di pagare la mensa a prezzo pieno e non agevolato. Questa decisione derivava dal fatto che la famiglia fosse "in possesso a titolo di proprietà o di utilizzo di un’autovettura di cilindrata superiore a 2500 cavalli", parametro inserito anche nel regolamento comunale. Infatti, secondo il sindaco di Chieri, il possesso di un auto di tal genere proverebbe la ricchezza del nucleo famigliare e, di conseguenza, tale nucleo potrebbe permettersi anche di pagare la mensa a prezzo pieno.
La donna si era opposta alla richiesta del Comune sostenendo che l’auto era intestata all’ex convivente, padre del bambino, e che in ogni caso si trattava di un modello vecchio, ma questa giustificazione non regge, secondo la Corte. I giudici, con la sentenza n. 13193/2018 hanno quindi dichiarato la legittimità di tali regolamenti comunali.
La Cassazione ha inoltre
sottolineato, come riporta Repubblica, che la previsione del regolamento "non è discriminatoria perché riferita al solo elemento della cilindrata del veicolo, senza tenere conto della vetustà dello stesso e della frequenza del suo uso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.