"Bisogna agire con prudenza perché in quell'area c'è stata una guerra, c'è il rischio di trovare ordigni della Prima guerra mondiale. Serve cautela, le bombe sono pericolose". È questo l'allarme lanciato da Fausto Zambelli, esperto vigile del fuoco, da domenica impegnato nelle ricerche dei corpi rimasti coinvolti nella valanga di ghiaccio che si è staccata dalla Marmolada. Nella tragedia sono morte 7 persone e altre 13 sono disperse. Al momento la montagna "è chiusa e sarà chiusa per parecchio tempo".
La pericolosità della zona
Nonostante l'ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, con cui si indica che la Marmolada "è chiusa", alcuni escursionisti sia ieri che stamattina hanno continuato a salire per i sentieri. Proprio per stabilire i 'confini' del divieto e prevedere eventualmente un controllo dei principali 'ingressi' alla montagna è in corso una riunione dei soccorritori e del primo cittadino alla sede del Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico).
Una zona invalicabile e non solo per via del rischio di nuove valanghe di ghiaccio, ma anche per tutto quello che la montagna ha nascosto per anni e ora potrebbe rivelare. "Lavoriamo con i droni perché l'area è pericolosa, potrebbero esserci bombe della Grande guerra", ha detto Zambelli che ha continuato speranzoso: "Durante i sorvoli sono state individuate alcune giacche e indumenti, presumibilmente dei feriti. Se si sono formate sacche qualcuno potrebbe essere ancora vivo".
Come le bombe, la montagna ha nascosto per decenni anche i corpi dei soldati che su quelle vette combatterono nella Prima guerra mondiale. Nel 1916, ricorda il Corriere, gli italiani provarono ad attaccare una cittadella austroungarica costruita a 3.000 metri.
Molti morirono e furono dati per dispersi. Gli ultimi resti di un militare italiano sono stati trovati solo nel 2009. È anche questo il timore dei familiari dei dispersi: che i loro cari restino sepolti come i soldati del '15-'18.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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