"Una tregua in nome di Dio". L'appello del Papa a Putin

Il Pontefice invita Putin e Zelensky a trovare un accordo che possa porre fine al conflitto in atto

"Una tregua in nome di Dio". L'appello del Papa a Putin

Il Papa rilancia l'appello e chiede ancora una volta a Russia e Ucraina di trovare una soluzione che possa porre fine al conflitto in atto.

"L'andamento della guerra è diventato talmente grave, devastante e minaccioso da suscitare grande preoccupazione", dichiara Bergoglio poco prima della recita dell'Angelus. "Questa terribile e inconcepibile ferita dell'umanità, anziché rimarginarsi, continua a sanguinare sempre di più, rischiando di allargarsi", aggiunge. Il primo pensiero è rivolto alle vittime e a quanti si trovano ad affrontare l'arrivo del grande freddo in condizioni di estrema difficoltà.

"Che cosa deve ancora succedere? Quanto sangue deve ancora scorrere perché capiamo che la guerra non è mai una soluzione, ma solo distruzione?", si domanda il Pontefice."In nome di Dio e in nome del senso di umanità che alberga in ogni cuore, rinnovo il mio appello affinché si giunga subito al cessate-il-fuoco". Da qui, quindi, anche l'invito alle parti in causa a trovare un accordo il prima possibile. "Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili. E tali saranno", precisa, "se fondate sul rispetto del sacrosanto valore della vita umana, nonché della sovranità e dell'integrità territoriale di ogni Paese, come pure dei diritti delle minoranze e delle legittime preoccupazioni".

Il Papa parla esplicitamente ai fedeli riuniti in piazza San Pietro del suo timore di un'ulteriore escalation, che possa sfociare in un conflitto nucleare. "Deploro vivamente la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi del diritto internazionale. Essa, infatti, aumenta il rischio di un'escalation nucleare", sostiene il Papa,"fino a far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale".

L'appello per il raggiungimento di un cessate il fuoco viene rivolto in primis al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. A quest'ultimo la supplica di "fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e di morte". Anche Volodymyr Zelensky deve fare la sua parte, ed è a lui che il Pontefice chiede di aprirsi a soluzioni che possano portare alla fine del conflitto: "Dirigo un altrettanto fiducioso appello al Presidente dell'Ucraina ad essere aperto a serie proposte di pace". Appello che viene esteso alle autorità internzaionali in grado di intervenire nella mediazione."A tutti i protagonisti della vita internazionale e ai responsabili politici delle Nazioni", prosegue il Papa, "chiedo con insistenza di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per porre fine alla guerra in corso, senza lasciarsi coinvolgere in pericolose escalation, e per promuovere e sostenere iniziative di dialogo".

"Per favore, facciamo respirare alle giovani generazioni l'aria sana della pace, non quella inquinata della guerra, che è una pazzia!", chiede in conclusione Bergoglio, "Dopo sette mesi di ostilità, si faccia ricorso a tutti gli strumenti diplomatici, anche quelli finora eventualmente non utilizzati, per far finire questa immane tragedia. La guerra in sé stessa è un errore e un orrore!".

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