Muovere il sottomarino nucleare Belgorod nei mari artici e, da qui, testare per la prima volta il supersiluro Poseidon. È questa la possibile nuova sfida che la Russia starebbe pensando di lanciare al blocco occidentale, secondo quanto riferito da un'informativa dell'intelligence Nato. Il rischio è potenzialmente enorme. Gli effetti della cosiddetta "arma dell'Apocalisse", infatti, avrebbero il potenziale per cancellare dalle cartine geografiche città come Los Angeles o New York. Come se non bastasse un test del genere potrebbe eludere l'occhio vigile dei satelliti statunitensi generando un effetto sorpresa.
La possibile risposta della Russia
La tensione tra Russia e Nato è alle stelle. Vladimir Putin ha certificato l'annessione – non riconosciuta dalla comunità internazionale - delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia alla Federazione Russa, che si aggiunge a quella di Lugansk e Donetsk. In tutta risposta, l'Ucraina ha chiesto di aderire all'Alleanza Atlantica in tempi rapidi. Sul campo di battaglia, intanto, la guerra prosegue. E Kiev continua a rosicchiare terreno prezioso all'armata russa. L'ultima città riconquistata è quella di Lyman, punto strategico per controllare, almeno in parte, le rotte del quadrante orientale ucraino.
Nonostante l'annuncio della mobilitazione parziale, che dovrebbe portare in tempi rapidi circa 300mila uomini a rinforzare le truppe del Cremlino impegnate al fronte, Putin rischia di trovarsi stretto in un angolo. Il presidente russo ha sostanzialmente annesso territori che, come dimostrano le recenti azioni ucraine in quel di Donetsk, non è forse in grado di controllare. E allora, per lanciare un chiaro avvertimento all'Occidente, Mosca potrebbe ricorrere alle maniere forti. La minaccia coincide con il test del supersiluro Poseidon.
L'ombra del Poseidon
Il quotidiano Repubblica ha parlato di un'informativa Nato trasmessa pochi giorni fa ai comandi alleati più importanti. La segnalazione riguarda i movimenti del sottomarino nucleare russo Belgorod, operativo da luglio, attualmente in azione nei mari artici. Non è da escludere, ha sostanzialmente ipotizzato l'Alleanza Atlantica, che il mezzo possa essere in missione per testare il citato Poseidon.
Il Poseidon, presentato dal Cremlino nel 2018, è una sorta di megasiluro a carica atomica. Si tratta di una testata nucleare che può, in teoria, viaggiare, immersa nelle profondità marine, per 10mila chilometri ed esplodere nei pressi della costa. A quel punto si scatenerebbe uno tsunami radioattivo capace di travolgere metropoli e città nei pressi della deflagrazione. Gli Stati Uniti controllano una rete satellitare con sensori all'infrarosso incaricata di avvistare la partenza di missili russi. Il punto è che il Poseidon, oltre come detto a muoversi sott'acqua, emette pochissimo calore e si sposta silenziosamente a più di 100 chilometri orari.
Impossibile, a questo punto, non parlare del sottomarino K-329 Belgorod. La Russia, non potendo contare su grandi portaerei e incrociatori per competere con gli Stati Uniti, ha puntato sui mezzi subacquei.
Il Belgorod, lungo 184 metri e largo 15, può navigare in immersione a circa 60 chilometri orari e con un'autonomia senza confini. Ebbene, questa bestia marina si sta aggirando nel Mar Bianco ed è stata segnalata non distante dall'Artico. Forse per dedicarsi a test segreti. Come quello che potrebbe riguardare il Poseidon, come teme la Nato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.