Sono state ore di tensione quelle vissute nella facoltà di Sociologia dell'Università di Trento, dove, come raccontato ieri da ilGiornale.it, i collettivi di sinistra radicale hanno voluto impedire al giornalista Fausto Biloslavo di parlare in aula. Gli slogan sono gli stessi di sempre: "Fuori i fascisti" e altre follie contro un reporter che ha la sola "colpa" di fare il suo lavoro. Con onestà e soprattutto senza basarsi sulla verità di altri, ma andandola a cercare sul campo. Un fatto che evidentemente non piace a coloro che ritengono che la verità sia solo da una parte e che per questo protestano con slogan che si pensava di dover chiudere nel cassetto della Storia. E che invece riappaiono.
Ieri la tensione era alle stesse. Come raccontato, alcuni gruppi di studenti hanno cercato in tutti i modi di non far parlare Biloslavo, mentre fuori ci sono stati dei veri e propri episodi di violenza da parte di gruppi di estrema sinistra e di estrema destra. Una situazione incandescente che ha colpito soprattutto quei ragazzi (la maggior parte) che voleva ascoltare il racconto di Biloslavo. Come raccontato da Marco Mazzeo dei Giovani della Lega, quello di ieri è stato un vero e proprio attacco alla libertà di parola, tanto è vero che tutti i giovani del centrodestra, con anche tanti ragazzi di altri schieramenti politici, hanno preso in blocco le difese di Biloslavo. Una difesa che però ,tengono a precisare, non ha partecipato agli scontri.
Mazzeo ha voluto sottolineare che nessuno né della Lega né di altri gruppi del centrodestra ha usato violenza: i gruppi che si sono scontrati non fanno parte infatti di alcuno schieramento politico e non si sa chi fossero: molto probabilmente erano gruppi autonomi esterni all'università. Gruppi che però non c'entrano con chi ha fatto il possibile affinché Biloslavo parlasse in quello che dovrebbe essere il tempio della cultura e della libertà di pensiero: l'università.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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