Prima ha soffocato la moglie col cuscino, poi si è ucciso tagliandosi la gola. Quindi, ormai agonizzante, ha scritto "mi dispiace" sul muro, usando il proprio sangue per vergare quelle ultime, drammatiche, parole.
La storia che sembra uscita da un film dell'orrore arriva da Pozzoleone, in provincia di Vicenza. Protagonisti l'ex militare statunitense Bradley Joey Kinser, impiegato nella base americana di Ederle, e la moglie Leila Gakhirovan. A scoprire i cadaveri dei due il cappellano della base, a cui Kinser avrebbe già confessato di avere intenzione di togliersi la vita.
Non ricevendo risposta alle telefonate, nella giornata di ieri il religioso si è recato nella villetta dove vivono i due e ha trovato uno spettacolo raccapricciante: il corpo di lei supino sul letto, senza segni di violenza (la donna, molto probabilmente, era morta già da alcune ore); il cadavere di lui invece portava sulla pelle i segni di una violenza disperata, con ferite alle braccia e al collo.
Fatale un taglio alla giugulare, che l'ex militare si è inferto utilizzando un coltello da cucina con una lama di 15 centimetri.
Poco distante dal luogo in cui il cadavere è stato ritrovato in bagno in una pozza di sangue, la scritta sulla porta della camera da letto: "I'm sorry, I love you". "Mi spiace, ti amo".Alla chiamata del sacerdote, sono subito arrivati i carabinieri e la polizia militare americana ma per la coppia che abitava nella villetta non c'era più ormai nulla da fare.
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