Un uruguayano è "sposato" con un cittadino italiano: sì al permesso di soggiorno

La decisione del tribunale di Reggio Emilia: concesso il permesso di soggiorno a un giovane uruguayano perché è "sposato" con un cittadino italiano

Un uruguayano è "sposato" con un cittadino italiano: sì al permesso di soggiorno

Rafael, un giovane uruguayano, ha ottenuto il permesso di soggiorno nel Belpaese. Il motivo? È "sposato" con un cittadino italiano. L'extracomunitario aveva, infatti, presentato un ricorso al tribunale di Reggio Emilia che oggi lo ha accolto. Soddisfatta l'associazione radicale "Certi Diritti" che ha sostenuto il ricorso della coppia omosessuale e che ci tiene a evidenziare che si tratta del primo riconoscimento in Italia: un documento ufficiale che dà efficacia al riconoscimento dello status famigliare delle coppie omosessuali.

Il permesso di soggiorno è stato rilasciato dalla Questura di Reggio Emilia che in un primo momento aveva respinto la richiesta di Rafael dal momento che in Italia il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è riconosciuto. Nel ricorso presentato successivamente pur non richiedendo la trascrizione del matrimonio, materia che con il diritto di famiglia viene lasciata alla competenza esclusiva di ogni Stato membro dell'Unione Europea, la coppia chiedeva l’applicazione delle norme che regolamentano la libera circolazione dei cittadini europei e dei loro famigliari. Norme europee - tra l'altro ratificate dall’Italia - devono essere applicate anche nel nostro Paese.

Il tribunale di Reggio Emilia ha accolto il ricorso ai sensi della legge che dà attuazione alla direttiva europea sul riconoscimento del diritto di soggiorno ai familiari (anche stranieri) dei cittadini dell’Unione europea. Nel ricorso si era fatto riferimento a una sentenza della Corte di Cassazione in base alla quale la nozione di "coniuge" deve essere determinata alla luce dell'ordinamento straniero in cui il vincolo matrimoniale è stato contratto. Non solo. Secondo la Cassazione, lo straniero che ha contratto in Spagna un matrimonio con un cittadino dell'Unione europea dello stesso sesso deve essere qualificato quale "familiare", ai fini del diritto al soggiorno in Italia.

Secondo la Corte, tra l'altro, all'unione gay, "intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso", spetta "il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia" e "il diritto all`unità della famiglia che si esprime nella garanzia della convivenza del nucleo familiare costituisce espressione di un diritto fondamentale della persona umana".

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