Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commentando la decisione dell'Organizzazione mondiale della sanità di valutare il prossimo 23 giugno se dichiarare il vaiolo delle scimmie emergenza sanitaria pubblica internazionale, ha spiegato all’Adnkronos Salute: "I numeri del vaiolo delle scimmie testimoniano che siamo di fronte a un fenomeno epidemico, sono globali e aumentano: 1.800 casi, di cui un migliaio negli ultimi 7 giorni. Serve una strategia unica e un lavoro tutti insieme. È giusto che si innalzi livello di attenzione, gli Usa l'hanno già fatto. Questo non per allarmare, ma per avvertire le persone. Servono atteggiamenti corretti per prevenire problemi più grossi".
"Perdiamo tempo prezioso"
Il medico genovese ha sottolineato che stanno aumentando i casi di vaiolo delle scimmie a livello mondiale e che, proprio per questo motivo, l'Oms sta pensando se innalzare il livello di allarme, ma a suo parere l’Italia non starebbe facendo molto, “se il tempo che si passa a parlare di mascherine si o no lo dedicassimo al vaiolo e alla prossima campagna vaccini Covid, sarebbe meglio. Stiamo perdendo tempo prezioso e mi pare ci sia una paura a dire che" il vaiolo delle scimmie "è un problema", ha ribadito il professore. Quello che ha asserito Bassetti è la realtà, sembra davvero che la diffusione del vaiolo delle scimmie stia preoccupando l'Organizzazione mondiale della Sanità.
Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha precisato che il focolaio di vaiolo delle scimmie è insolito e preoccupante e che, a fronte di ciò, ha ritenuto opportuno convocare il Comitato di Emergenza ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale la prossima settimana, così da poter valutare se questo focolaio rappresenti un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. Il Comitato di Emergenza è quindi stato convocato per il 23 giugno, come precisato da Tedros, che ha anche spiegando che l'Oms "sta anche lavorando con partner ed esperti di tutto il mondo per cambiare il nome del vaiolo delle scimmie". Il prima possibile verrà fatto un annuncio sul nuovo nome.
In arrivo il vaccino
La Commissione europea ha fatto sapere che finalizzerà un contratto per l'acquisizione di 110mila dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie, che a breve potranno essere a disposizione dei Paesi membri che ne hanno maggiore necessità."Questo è un chiaro segnale che l'agenzia Hera (l'Autorità per la preparazione e la risposta sanitaria della Commissione europea) può rispondere efficacemente alle minacce alla salute", ha affermato il commissario Ue per la Sanità Stella Kyriakides. Ricordiamo che dal 18 maggio sono circa 900 i casi segnalati in 19 Stati membri dell'Ue, Norvegia e Islanda. Hera ha stipulato un contratto con la società Bavarian Nordic per l'acquisto di 109.090 dosi dei loro vaccini di terza generazione in risposta agli attuali focolai di vaiolo delle scimmie. Poiché il numero di casi continua ad aumentare, questo accordo renderà rapidamente disponibili i vaccini a tutti gli Stati membri Ue, Norvegia e Islanda.
La Health and digital executive agency, Hadea, della Commissione ha acquistato il vaccino di terza generazione per conto di Hera, che li metterà quindi a disposizione degli Stati membri su base proporzionale, a partire da quelli che hanno maggiore bisogno.
A seconda del maggior numero di casi, le consegne dovrebbero iniziare già entro la fine del mese corrente per gli Stati membri prioritari che hanno concesso esenzioni nazionali per il vaccino. Intanto, per quanto riguarda il nostro Paese, secondo gli ultimi dati disponibili si conterebbero 32 casi accertati, di cui un primo contagio confermato ieri in Piemonte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.