Un'organizzazione vera e propria il cui fine era quello di trarre profitto dalla pratiche per il permesso di soggiorno dei migranti.
Agli arresti, stamane, sono finite 8 persone, tra cui 2 dipendenti del ministero dell'Interno; altre 3 persone per cui doveva scattare il provvedimento restrittivo sono, al momento, irreperibili. Nell'elenco degli indagati risultano complessivamente 196 persone, tra cui 28 persone di origine italiane (compreso un avvocato) che dovranno rispondere di favoreggiamento e falso materiale e ideologico, avendo rilasciato false dichiarazioni di domicilio o di lavoro per un gruppo di stranieri.
L'organizzazione, che dalle indagini risulterebbe attiva dal 2017, si faceva dare tra i 500 e i 6mila euro per velocizzare le pratiche di accettazione del permesso di soggiorno e i funzionari ministeriale avrebbero percepito delle tangenti proprio per rendere più semplice l’iter burocratico e avere i documenti necessari per ottenere il permesso; difatti i due dipendenti del Ministero erano i segretari della Commissione territoriale per il riconoscimento della Protezione internazionale (la cui funzione è quella di analizzare tutte le richieste di permesso di soggiorno arrivate) e pertanto, tenendo all'oscuro di tutto i componenti della Commissione, riuscivano ad inserire le pratiche da agevolare e velocizzare nel calendario delle sedute dell'organo di valutazione.Dopo due ani di indagini congiunte della Questura di Cagliari (una portata avanti della Squadra mobile e una della Digos) oggi sono partiti i provvedimenti con quasi 200 avvisi di garanzia.
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