"Il vescovo aiutava i bisognosi in cambio di sesso. Diceva: 'Fammi gustare la natura di Dio'"

Don Filippo Bardini ha denunciato nel gennaio 2015 il vescovo di Albenga e quello di Savona per abusi sessuali su minori. Ora quelle carte sono diventate di dominio pubblico

"Il vescovo aiutava i bisognosi in cambio di sesso. Diceva: 'Fammi gustare la natura di Dio'"

Don Filippo Bardini denuncia pubblicamente le curie di Savona e Albenga: "Il vescovo chiedeva sesso a chi si rivolgeva a lui per soldi".

La testimonianza di questo don è agli atti della Procura di Savona già dal 15 gennaio 2015, ma ra è diventata pubblica. Don Filippo, ai tempi delle accuse, era il direttore della Caritas di Albenga e non sopportava che nelle due parrochhie sopracitate ci fossero scandali di questo genere. Il sacerdote è a conoscenza dei fatti perché moltissimi fedeli hanno voluto confidarsi con lui e gli hanno spiegato cosa succedeva durante questi incontri.

Secondo quanto denunciato da don Filippo, il vescovo si offriva di aiutare le persone bisognose di soldi, ma in cambio chiedeva prestazioni sessuali. Ogni incontro venivava pagato 600 o 700 euro in contati direttamente da lui. Don Filippo, inizialmente, era un po' titubante sul dafarsi, non sapeva se fossero soltanto dicerie o realmente il vescovo compiva questi atti. Ma dopo aver raccolto più testimonianze da diverse persone si è reso conto che il fatto sussisteva. Una frase ha fatto scattare il campanello d'allarme al don.

Come scrive Il Fatto Quotidiano, il vescovo ripeteva a tutte le sue vittime questa frase: "Fammi gustare la natura di Dio". La testimonianza di don Filippo è stata resa pubbblica soltanto ora, dopo un anno di indagini. Francesco Zanardi, attivista anti-pedofilia della Rete l’Abuso, commenta: "Le parole di don Bardini sono fondamentali, perché sono il primo atto d’accusa proveniente da un sacerdote nei confronti delle diocesi di Albenga e Savona".

Don Bardini è da sempre un sacerdote scomodo per la Chiesa perché ha sempre raccontato la verità e davanti al pm - all'epoca dei fatti - ha detto: "Devo riferirle che il vescovo Mario Oliveri paga sistematicamente per avere prestazioni sessuali nel suo studio. Che io sappia si tratta di maggiorenni, i quali in cambio della prestazione sessuale ottengono soldi. Sono soggetti che vanno per un aiuto, e poi subiscono le pesanti richieste del vescovo". Il sacerdote Olivieri è stato mandato via dalla diocesi di Albenga per volontà di Papa Francesco. Dopo le accuse di don Filippo è stato aperto un fascicolo, ma per il momento non ci sono indagati. Anche i preti indicati con nome e cognome da don Bardini non sono mai stati indagati.

Ma il verbale di don Filippo entra ancora di più nei dettagli (alcuni di una crudezza che non è possibile riportare) - scrive Il Fatto Quotidiano - ma utili, secondo Bardini, per descrivere l’ambiente delle diocesi oggetto dell’inchiesta: "I soggetti che hanno rapporti con il vescovo si rivolgono a lui inizialmente per chiedere un aiuto economico o lavorativo e poi vengono convinti a subire l’atto sessuale in discussione… L’allora convivente di una di queste persone mi ha parlato di corrispettiviin contanti anche di 600-700 euro per un rapporto sessuale. Non so di che soldi disponga il vescovo Oliveri e dove attinga per pagare le prestazioni sessuali. Negli ultimi due mesi si sono rivolte a me cinque o sei persone per raccontarmi sempre questa storia, ragion per cui mi son risolto a contattare la magistratura. Tutti dicono le stesse cose, con singolari coincidenze tra i dichiaranti, per esempio circa la geografia dei luoghi e il frasario del vescovo ('Fammi gustare la natura di Dio'). Sono portato ad escludere pertanto un disegno calunnioso o anche solo diffamatorio in capo alle persone che ho sentito".

Così diceva nel 2015 don Filippo. Nella lista c'è anche un'accusa per Domenico Calcagno, all’epoca dei fatti vescovo di Savona e oggi potentissimo cardinale in Vaticano. "Posso dichiarare che il fatto che don Giraudo avesse rapporti sessuali con minori era di dominio pubblico e i vertici della chiesa locale tacquero; sia l’allora vescovo Dante Lafranconi che Calcagno, che si avvaleva di Giraudo come cuoco, erano a conoscenza del fatto che abusava dei minori affidatigli".

Ma ora viene da chiedersi, i vertici ecclesiastici sapevano? Nessuno di questi nomi che Il Fatto Quotidiano ha riportato è mai stato indagato. A pagare per quello raccontato - per assurdo - è stato soltanto Don Filippo Bardini. Il prete, infatti, non è più ai vertici della Caritas di Albenga dal momento in cui ha deciso di denunciare tutto.

E qui un altro scandalo, avvenuto quando in quelle zone era arrivato Guglielmo Borghetti, vescovo mandato da Papa Bergoglio per rivoluzionare la Curia. Alla Caritas, dopo Bardini era stato nominato don Francesco Zappella. Ma nel settembre 2015 ecco che viene toccato da un'inchiesta per reati sessuali. Borghetti sembrò difenderlo: "Per quanto lo conosco io don Francesco è una persona buona e generosa".

L’inchiesta, ai tempi, si risolse con un’archiviazione (tra l’altro i fatti sarebbero stati prescritti), ma emerse – come riportarono Il Secolo XIX e il Corriere della Sera – che lo stesso sacerdote anni prima era già stato condannato per atti di libidine su minorenni.

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