Un gruppo di pellegrini di Treviso partiti alla volta di Medjugorje ha trascorso quindici ore dietro le sbarre, senza documenti e tenuti a digiuno.
Gli otto trevigiani di età compresa tra i 60 e i 70 anni, tutti residenti a Fagarè, frazione di San Biagio di Callalta, sono partiti con un pulmino noleggiato. Dopo il viaggio di andata e i giorni passati tra messe e preghiere, i fedeli hanno preso la strda del ritorno.
E qui arriva la sorpresa. La polizia ha infatti fermato il pulmino alla dogana tra Bosnia e Croazia e dopo un'ispezione dei documenti ha intimato alla comitiva di seguire l'auto di pattuglia.
Dopo 30 km i fedeli sono arrivati in una caserma in cui hanno trascorso le quindici ore successive. Il pulmino da 9 posti su cui viaggiavano risultava infatti rubato al noleggiatore italiano e finito in Montenegro nel 2015.
Il mezzo era stato poi intercettato dall'Interpol e restituito con la raccomandazione di cambiare il numero di telaio visto che nell'ex-Jugoslavia era stato reimmatricolato. Ma visto che il proprietario se n'è dimenticato è accaduta così la disavventura.
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