Vietato dire "clandestini": Lega Nord condannata per discriminazione

A Saronno il Carroccio affisse manifesti contro i "clandestini": ma per il Tribunale quella è un'espressione discriminatoria e denigratoria

Vietato dire "clandestini": Lega Nord condannata per discriminazione

La Lega Nord è stata condannata per l'uso della parola "clandestini" in riferimento a profughi e richiedenti asilo.

La mannaia della legge si è abbattuta sul Carroccio a causa di alcuni manifesti affissi a Saronno, in provincia di Varese, in cui era riportata la scritta: "Renzi e Alfano complici dell'invasione: Saronno non vuole clandestini".

Una dicitura che non era piaciuta alle due associazioni di volontariato Asgi e Naga, leste a intentare una causa contro il partito guidato da Matteo Salvini. Ora il giudice Martina Flamini della prima sezione civile del Tribunale di Milano ha condannato la Lega a pagare 10mila euro di danni per "il carattere discriminatorio e denigratorio dell'espressione clandestini".

Non si può insomma chiamare clandestino chi a rigor di legge è invece un richiedente asilo. "Il termine 'clandestino' - spiega il magistrato - ha una valenza denigratoria e viene utilizzato come emblema di negatività", poiché "contraddistingue il comportamento delittuoso (punito con una contravvenzione) di chi fa ingresso o si trattiene nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni del Testo Unico sull’immigrazione".

Nello specifico, il caso di Saronno vedeva protagonisti 32 richiedenti asilo ospitati dalla Caritas locale nei locali di un convento di suore. Persone che secondo il tribunale "esercitando un diritto fondamentale, hanno chiesto allo Stato italiano di riconoscere loro la protezione internazionale."

La protesta di Grimoldi: "Continueremo a chiamarli clandestini"

Contro la sentenza ha protestato il segretario della Lega Lombarda-Lega Nord, Paolo Grimoldi: "Sei 181mila immigrati approdati in Italia nello scorso 2016- spiega Grimoldi - appena un migliaio erano siriani in fuga dalla guerra e di questi 181mila solo due terzi, circa 123mila, hanno presentato domanda di asilo, mentre quasi 60mila non l'hanno nemmeno presentata confermando nei fatti di essere irregolari.

Delle 123mila domande di asilo presentate ben il 56% sono state respinte, confermando lo status di irregolari e dunque di clandestini di circa 65mila immigrati cui si aggiungono i 60mila che non hanno presentato la domanda: in tutto 125mila clandestini su 181mila. Oltre due terzi! Pertanto noi andremo avanti a definirli clandestini"

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