Ha violentato una ragazzina di nemmeno 12 anni mentre la madre dormiva accanto a lei. Il culmine di una serie di soprusi e maltrattamenti che andavano avanti da tempo. Un 52enne di Cori (Latina) è stato condannato a quattro anni di carcere che sconterà, probabilmente, agli arresti domiciliari dove già era ristretto.
Anni di violenze, poi lo stupro
Alcol, violenze continue, sfuriate improvvise. Quella tra il 52enne e la compagna (56 anni) era una storia tossica, di cui purtroppo le cronache sono piene. I due convivono in una casa a Norma, in provincia di Latina. La donna ha una figlia minorenne avuta da una precedente relazione. La ragazzina, apparentemente, nei primi anni del rapporto tra la madre e il 52enne, non è coinvolta nelle violenze che pure ci sono. Secondo la denuncia fatta dalla donna e da cui ha preso le mosse il processo, il compagno l’avrebbe costretta a vivere in uno stato di profondo turbamento, di paura.
Spesso abusava di alcol e sfogava su di lei la propria frustrazione. Non bastavano le offese e le umiliazioni verbali, le accuse di essere una donna infedele e altro, l’aveva costretta anche a modificare la propria vita sociale. Basta uscite con le amiche, basta contatti telefonici con quasi chiunque. E poi ci sono le violenze. Il 52enne sarebbe stato solito avere scatti d’ira durante i quali tirava di tutto alla compagna, fino ad arrivare a colpirla con calci e pugni. Come ha spiegato il pubblico ministero in aula, la donna era trattata come un oggetto, come una proprietà. Un concetto che ben presto, purtroppo, l’uomo ha esteso nei confronti della figlia 12enne della donna. Nel luglio scorso il culmine, con la violenza sessuale nei confronti della bambina.
Violentata nel letto mentre dorme con la madre
Il contesto di massima sicurezza in cui una figlia può trovarsi è stato devastato dalle voglie del 52enne. L’uomo ha infatti aggredito sessualmente la ragazzina mentre questa dormiva nel letto con la mamma. La donna non si sarebbe accorta di nulla, inizialmente. Il 52enne ha accarezzato la bambina nelle parti intime e l’ha costretta a subire atti sessuali. La ragazzina ha raccontato solo in un secondo momento alla madre quanto accaduto.
Le accuse che hanno portato l’uomo, subito dopo la denuncia, agli arresti domiciliari, proprio per impedirgli di reiterare il reato e per tutelare le due parti offese, sono di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale aggravata sia dall’età della vittima, sia dal fatto che l’imputato era il compagno della madre. La condanna a 4 anni in primo grado tiene conto dello “sconto” garantito dal rito abbreviato chiesto e ottenuto dalla difesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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