Nello stato indiano del Gujarat, una bambina di circa undici anni è stata violentata e uccisa.
La bimba è stata prima rapita e, secondo quanto emerso dall'autopsia, è rimasta prigioniera dei suoi assassini per otto giorni, al termine dei quali è stata uccisa, dopo aver subito violenze e torture. Il suo cadavere, ancora senza identità, era stato trovato lo scorso 6 aprile. Gli aggressori l'avevano abbandonato vicino a un campo di criket in Surat, un distretto dello stato del Gujarat, situato nella parte nord-occidentale dell'India, al confine col Pakistan e affacciato sul Mar Arabico.
L'autopsia effettuata sul corpo ha rivelato che la bimba è stata violentata e torturata per otto giorni, infine è stata strangolata. Il corpo presentava almeno 86 ferite, alcune delle quali sono state inferte nelle parti intime.
Un altro episodio di volenza, a meno di tre mesi dall'uccisione della piccola Asifa Bano, otto anni, anche lei prima violentata e torturata e poi strangolata. Il corpo di Asifa era stato ritrovato il 17 gennaio scorso, in una foresta vicino al Kathua del Kashmir indiano.
A seguito delle violenze e delle morti di bambine e ragazze, in India si sono scatenate numerose proteste e manifestazioni, che il 2 aprile scorso avevano portato all'uccisione da parte della folla di un uomo di venticinque anni, accusato di aver
violentato una bambina nella periferia di Nuova Delhi.Troppe le morti violente delle donne in India, per le quali ora è stata creata una pistola ad hoc che porta il nome di una di ventitrè anni violentata e poi uccisa, Nirbhaya.
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