Pretendevano che la figlia, rimasta ferita per fortuna in modo lieve a seguito di un incidente stradale, fosse visitata per prima, passando avanti a pazienti più gravi. E quando i sanitari del pronto soccorso hanno chiesto loro di pazientare, non hanno esitato ad aggredirli con l'ausilio dei parenti giunti nel frattempo nella struttura. Momenti di paura nelle scorse ore al pronto soccorso di Carpi (in provincia di Modena) per un episodio chiusosi solo con l'arrivo dei carabinieri. Stando a quanto riportato dai media locali, tutto sarebbe partito da un incidente stradale nel modenese che ha riguardato quattro giovani.
Fra questi c'era la ragazza, rimasta lievemente ferita e accompagnata dalla famiglia presso il pronto soccorso più vicino. Ai tre si sarebbero aggiunte almeno altre venti persone, fra parenti e accompagnatori, ostacolando l’attività dei professionisti e creando difficoltà nell’assistenza dei cittadini presenti in sala d’attesa e negli ambulatori. In che modo? Avrebbero invitato medici e infermieri a occuparsi subito della ferita, quando sul posto era presente un paziente in codice rosso. E dinanzi all'invito ad aspettare, avrebbero dato in escandescenze, insultando il personale e cercando insistentemente il contatto fisico. Una situazione risolta solo grazie all'arrivo dei carabinieri, allertati dagli stessi sanitari. Per un episodio stigmatizzato da Ausl Modena, in un comunicato.
"Un nutrito gruppo di persone, composto da accompagnatori di alcuni utenti che hanno avuto accesso al pronto soccorso dopo un incidente stradale, si è recato al pronto soccorso del Ramazzini proferendo minacce e insulti all’indirizzo dei sanitari presenti in turno, ha ostacolato l’attività dei professionisti e ha creato difficoltà nell’assistenza dei cittadini presenti in sala d’attesa e negli ambulatori - si legge -l’azienda ha immediatamente avviato l'iter per la segnalazione dell'intera dinamica dell’episodio alle forze dell’ordine per i seguiti di competenza, riportando le aggressioni subite dagli operatori e l’interruzione di pubblico servizio. I professionisti presenti hanno saputo gestire la complessità della situazione con grande competenza e fermezza, con il supporto determinante delle forze dell’ordine intervenute, garantendo l'assistenza a tutti i pazienti presenti in quel momento".
E nemmeno l'Ordine dei Medici di Modena ha nascosto le proprie preoccupazioni, chiedendo un intervento risolutivo. "Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso - il pensiero del presidente dell'Ordine Carlo Curatola, in una nota - Abbiamo bisogno della collaborazione e comprensione delle persone che curiamo, altrimenti il nostro lavoro diventa sempre più complicato.
I nostri colleghi non sono soltanto stressati e sottopagati, ma adesso anche spaventati e sfiduciati. Per questo ci rivolgiamo alle istituzioni e alla politica: fate qualcosa e fatelo subito, perché questa situazione sta mettendo a rischio il diritto alla salute dei cittadini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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