Yara, lettera di Bossetti: "Serve la super-perizia"

In vista del processo d'Appello per l'omicidio di Yara il prossimo 30 giugno, Massimo Bossetti ha scritto una lettera ai giudici

Yara, lettera di Bossetti: "Serve la super-perizia"

Massimo Bossetti continua a dichiarare la sua innocenza. In vista del processo d'Appello per l'omicidio di Yara il prossimo 30 giugno, il muratore di Mapello ha scritto una lettera ai giudici. Il contenuto del messaggio è stato rivelato durante l'ultima puntata di Quarto Grado su Rete 4: "Non insabbiate prove tangibili sotto gli occhi di tutti, concedete la visione dei reperti in possesso delle autorità, fate effettuare una superperizia", "fatelo per Yara", scrive Bossetti. Poi aggiunge: "Possiate una volta per tutte far luce, chiarezza, trasparenza su tutto. In me c'è tanta sofferenza, la sofferenza pura di chi si interroga e non trova risposte se non altro dolore". Bossetti poi parla delle indagini: "Vi chiedo di non accecarvi occultando e insabbiando evidenze, prove tangibili sotto gli occhi del mondo intero. Se veramente come me avete sete di verità e giustizia, allora dimostratemelo", "concedetemi la visione di tutti i reperti in possesso delle autorità competenti che ancora oggi alla mia difesa non è mai stata consentita la possibilità di visionare e garantitemi col massimo vostro rispetto di poter effettuare una superperizia affidandola ad analisti che non siano né dell'accusa né della difesa, ma imparziali, affinché si possa fugare ogni ombra di dubbio e garantirvi la certezza nella mia innocenza ed estraneità ai fatti".

Infine parla esplicitamente di Yara: "La società ha sete di verità se non volete farlo per me facciamolo tutti per Yara, la povera Yara, l'angelo di tutti noi che malvagiamente, sadicamente, è stata strappata dalla sua innocente quotidianità privandola di tutto quello che lei amava e a distanza di anni, lunghi anni ancora oggi

lassù aspetta il suo dovuto riposo in pace". "Spero e mi auguro che la verità, qualunque sia, possa trionfare senza la minima ombra di dubbio. Lo si deve a Yara e anche a tutti noi, che abbiamo trepidato per la sua sorte".

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