"Ci rovinano l'ultimo scorcio dell'anno". Zangrillo zittisce gli allarmisti

Il professore ha affidato ai social il suo pensiero riguardo il dibattito mediatico degli ultimi giorni

"Ci rovinano l'ultimo scorcio dell'anno". Zangrillo zittisce gli allarmisti

Alberto Zangrillo ha affidato ai social, alla sua pagina su Facebook e al suo profilo Twitter, il suo pensiero riguardante il dibattito che si è acceso negli ultimi giorni sulla nuova variante Omicron identificata per la prima volta in Sudafrica.

Zangrillo: "Disgustoso dibattito mediatico"

“Grazie alla variante Omicron, l’irresponsabile e disgustoso dibattito mediatico tra esperti del nulla ci rovinerà quest’ultimo scorscio di 2021” queste le parole con cui il prorettore dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele ha commentato quanto sta accadendo anche in Italia. Il suo post ha ricevuto 1.235 condivisioni e più di 600 commenti, praticamente tutti questi concordavano con quanto scritto dal professore.

Da giorni infatti la variante B.1.1.529 tiene banco nelle discussioni in televisione, sui giornali, sul web. Già da diverso tempo Zangrillo aveva più volte sottolineato la necessità di un approccio preparato, equilibrato e competente nella comunicazione. Qualche giorno fa aveva anche detto di essere preoccupato dalle lunghe liste di attesa di pazienti che non hanno a che vedere con il Covid e che sarebbe stata ora di dedicarsi alle altre patologie, troppo trascurate durante l’epidemia. Poco dopo ecco comparire la variante Omicron. Qualche giorno fa Zangrillo, sempre sui social, aveva fatto un appello ai più giovani chiedendo loro di vaccinarsi il più presto possibile, non solo per tenere a bada il virus, ma anche per neutralizzare chi usa la pandemia per fare paura e creare angoscia: “Ragazzi, è fondamentale vaccinarsi per fare tacere per sempre chi usa il Covid-19 per creare panico e terrore”.

Le altre varianti

E in effetti il virus è già mutato diverse volte e in ogni occasione le televisioni e i giornali hanno avuto esperti, o presunti tali, che lanciavano l'allarme del momento. Nomi diversi ma allarmismo sempre uguale. Le principali varianti del Covid sono state Alpha, Beta, Gamma e Delta. Quest’ultima è quella che è stata considerata per diverso tempo come la più pericolosa perché più contagiosa con nuovi sintomi come male allo stomaco e dolori articolari. In ultimo è arrivata Omicron, che sembra però, per chi ha già ricevuto il vaccino, non essere per il momento particolarmente aggressiva.

Anche Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenendo a Radio Cusano Campus ha cercato di spegnere qualunque tipo di allarmismo: "La gestione della pandemia continua a guardare solo i confini nazionali. L’approccio globale siamo molto lontani dal poterlo mettere in atto. Certo è che le varianti di preoccupazione finiscono sempre per emergere in Paesi che hanno basse coperture vaccinali. Non bisogna fare terrorismo, ho trovato eccessiva nei toni la comunicazione fatta dai media su questa variante".

Cartabellotta ha poi tenuto a precisare che "oggi non abbiamo le informazioni per poter annunciare una catastrofe, bisogna prendere tempo sapendo che ci vorranno almeno 2 settimane per capire se gli effetti delle mutazioni saranno reali. Gli scienziati non sono particolarmente preoccupati".

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