Il sociologo Michel Maffesoli ha scritto pagine illuminanti sul valore magico che può assumere la tecnologia. La Rete riattiva alcuni aspetti ancestrali: l'aggirarsi di sito in sito si può interpretare come un ritorno al nomadismo (psichico); scrivere il codice è cosa da iniziati, e può ricordare le formule del mago; il fiorire di mille sottoculture è una manifestazione di tribalismo. Il declino dell'individuo, inteso come ingranaggio industrioso del meccanismo sociale, riporta alla luce la persona e il primigenio significato di esistenza. Il termine, anche dal punto di vista etimologico, evoca il movimento, la rottura, la partenza, la lontananza. Esistere è uscire da sé, aprirsi all'altro, anche in maniera dionisiaca e trasgressiva.
Le nuove forme di tribalismo superano le divisione novecentesche in destra e sinistra. Non solo. Rendono obsolete anche le istituzioni nate nel XIX secolo. Ci sono dunque conseguenze politiche: i vecchi partiti-contenitore tendono a disintegrarsi. Le nazioni, anche. Sorgono gruppi politici riuniti attorno a un leader, che esercita, con la parola, un carisma assimilabile a quello del mago. Qualche anno fa abbiamo avuto un esempio perfetto, per quanto sgangherato: Gianroberto Casaleggio, il guru del guru, ovvero il consigliere di Beppe Grillo, aveva paragonato il suo assistito a Gesù e paragonato il suo messaggio a un virus salvifico affidato alla Rete. Ecco la tecnologia sfociare nel mistico.
Questi temi sono il punto di partenza del saggio Il trono oscuro. Magia, potere e tecnologia nel mondo contemporaneo (Luiss University Press, pagg. 168, euro 15) di Andrea Venanzoni. L'aspetto più interessante è l'analisi della Silicon Valley alla luce della magia. Sgombriamo subito il campo da un possibile equivoco: la magia non ha niente a che fare con l'illusionismo e i giochi da circo equestre. Per magia si intende la capacità di imporre la propria volontà alla natura, attraverso un rito in cui hanno un ruolo chiave la parola e il simbolo. Partiamo dalla storia. La California ha visto un proliferare di sette sataniche sulle orme di Aleister Crowley ma anche del suo allievo e poi avversario Austin Oswald Spare. Due occultisti di enorme fama, specie Crowley che, negli anni della Prima guerra mondiale, si trasferì negli Stati Uniti lasciandosi alle spalle un discreto seguito in California, nello Stato di New York e in Canada. Sostenitore della magia sessuale, Crowley predicava una piena realizzazione di sé che sfociava nel superomismo.
Che c'entra tutto ciò con la Silicon Valley? Lo spiega bene Venanzoni sulla scia di una celebre frase dello scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke: «Qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia». Torniamo a Google, Facebook e agli altri signori della Rete. I colossi hi-tech sono il frutto, e insieme un tentativo di risposta, della crisi indotta dalla Rete. Sono una nuova istituzione transnazionale in teoria aperta al libero e volontario contributo degli utenti. I fondatori, e i proprietari-interpreti del codice, sono i «maghi» della nostra epoca. Non vogliono piegare la natura ma l'intera realtà, replicandola in virtuale (avete presente Meta?). Il virtuale si sostituirà all'umano con il pretesto di migliorarlo: per questo l'ideologia di base è il trans-umanesimo e molti «maghi» investono in imprese all'apparenza folli come l'immortalità, la guarigione da tutte le malattie, i vaccini contro ogni virus. In realtà, queste società sono monarchie che mantengono un carattere profondamente iniziatico cioè verticale. In cima ci sono i pochi a saper maneggiare il codice da cui nascerà la nuova realtà virtuale. Sono loro a dettare le regole alla Rete, e infatti non pochi dei «fondatori» del World Wide Web hanno denunciato la fine della libertà creativa. L'ideologia, destinata alla massa, è il politicamente corretto che, con la sua forza omologante, vorrebbe costruire «un mondo alternativo in cui la storia viene magicamente riscritta attraverso la cancellazione dello sgradito e dell'inaccettabile». Siamo a una versione tecnologica del socialismo utopico, «avvinto da un ottimismo senza freni che propaga e prospetta un futuro senza malattie e senza lavoro, completamente automatizzato, in cui non si dovrà più faticare e forse nemmeno morire». Tutto questo, naturalmente, senza mettere in discussione i monarchi della Rete.
A questa visione si oppone un altro tipo di pensiero magico, che punta sul caos per disarticolare i sogni della Silicon Valley. Appartengono a questo milieu i troll, con i loro meme sarcastici, gli hacker, gli scrittori eredi del cyberpunk, i pensatori come Nick Land, di cui tanto abbiamo parlato su queste colonne.
Questo insieme di forze disordinate, che possiamo far risalire agli insegnamenti di Spare, tifa rivolta e per questo si è schierato, ad esempio, con Donald Trump, l'outsider che porta scompiglio, e contro Hillary Clinton, la guardiana dell'ordine costituendo più che costituito.
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