Il ct Prandelli difende Cassano

I tempi appartenuti a Marcello Lippi ct della Nazionale sono decisamente cambiati. Ora alla guida dell'Italia c'è Cesare Prandelli che, come primo obiettivo, ha quello di far tornare grande la maglia azzurra, possibilmente trascinata da un leader che porta il nome di Antonio Cassano. E pazienza se il fantasista di Barivecchia ieri ha deciso, dopo la sostituzione con Nicola Pozzi, di lasciare direttamente il terreno di gioco del dall'Ara senza salutare compagno e allenatore. Mimmo Di Carlo decisamente non ha gradito il gesto: «Antonio poteva dare almeno la mano a Pozzi che stava entrando in campo per provare a farci vincere la partita». E meno male che a difenderlo c'è il Cesare azzurro, pronto a lasciargli lo scettro di numero uno della Nazionale che sbarcherà a Genova martedì prossimo contro la Serbia: «Cassano ha salutato il compagno da lontano, forse era un po’ nervoso, ha fatto bene a tornare nello spogliatoio e non ha mancato di rispetto a nessuno. Poi se il regolamento interno della Sampdoria è diverso non lo so, non voglio entrare nel merito. A Bologna ha fatto cose interessanti, giocando ogni tre giorni puoi pagare qualcosa fisicamente». Insomma, ci vuole la Nazionale per ridare fiducia all'attaccante blucerchiato che con la Samp non sta attraversando un gran momento di forma.

Mentre Palombo e Gastaldello invece non sono state vittime di un calo fisico ecco che l'altro osservato speciale sarà Giampaolo Pazzini, che molto probabilmente giocherà titolare nei prossimi due match azzurri visto che Gilardino ieri è stato rimandato a casa per un problema muscolare.

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