A cento anni da Fiume, Pescara celebra d'Annunzio

Presentata l'iniziativa "Alla Festa della Rivoluzione": dieci giorni di mostre, spettacoli, concerti e convegni per riscoprire la figura di uno dei suoi figli più illustri

A cento anni da Fiume, Pescara celebra d'Annunzio

A cento anni dall’Impresa di Fiume, Pescara e l’Abruzzo ricordano Gabriele d’Annunzio e vanno “Alla Festa della Rivoluzione”.

La kermesse prenderà il via questo venerdì e durerà fino a domenica 15 settembre. In programma ci sono mostre, spettacoli, convegni, esibizioni e concerti che coinvolgeranno alcuni tra i nomi e i volti più famosi della cultura, del cinema, della musica, dello sport e persino dell’alta cucina italiana. Da Vittorio Sgarbi a Michele Placido, passando per Mogol ed Enrico Ruggeri, da Giordano Bruno Guerri a Edoardo Sylos Labini e fino a giungere ai fumettisti Carmine di Giandomenico e Andrea Scoppetta e il presidente della Figc Gabriele Gravina.

L’iniziativa è stata presentata ufficialmente ieri, a Pescara, alla Sala Tosti dell’Aurum di Pescara. Al tavolo della conferenza c’erano il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il presidente del consiglio regionale abruzzese, Lorenzo Sospiri, il sindaco di Pescara Carlo Masci, l’attore Sylos Labini e il direttore del mensile CulturaIdentità Alessandro Sansoni.

“D’Annunzio è stato un personaggio non sempre amato, anzi ha subito una ingiusta esclusione – ha detto il presidente Marsilio -, ha subito emarginazione, addirittura disprezzo, oggi è nostro dovere tornare a valorizzare la sua immagine, anche recuperando il simbolo di ‘Pescara Città Dannunziana’, dobbiamo rinnovare l’elemento di identificazione dell’Abruzzo e della città natale con d’Annunzio. In futuro sono certo che avremo altre occasioni per parlare del contributo che il Vate ha dato alla nostra identità storica”.

Sospiri ha spiegato le ragioni alla base dell’iniziativa culturale che coinvolgerà Pescara, l’Abruzzo ma avrà respiro davvero ampio: “Noi partiamo dall’anniversario dei cento anni di Fiume con un sentimento di pacificazione con le nazioni trans-Adriatiche, cercando sempre di stimolare il confronto e la rilettura della nostra storia. Il nostro interesse in questa fase, oltre all’approfondimento storico che porteremo avanti attraverso le Mostre, la prima con Guerri, la seconda in Casa d’Annunzio sulle grandi passioni di d’Annunzio, è quello di mettere in risalto tutte le innovazioni avvenute nel periodo di Fiume”.

E ha inoltre aggiunto: “Perché Festa della Rivoluzione? È un titolo mutuato dalla Salaris, una delle relatrici del Convegno finale, donna che descrive come a Fiume fosse già previsto il suffragio universale, la parità di genere e il divorzio, in realtà anche dal cielo arriverà una lettera, d’Annunzio manderà una lettera lanciata da Fly Story in tutto l’Abruzzo, scriveremo ai giovani che, al di là delle inclinazioni personali, invitiamo sempre a inseguire il giusto e il bello e a superare tutte le convenzioni.

Poi d’Annunzio torna a Pescara perché è ingiusto - ha chiosato Lorenzo Sospiri - che tutta Europa utilizzi D’Annunzio per la promozione territoriale, pensiamo al Vittoriale, e Pescara faccia finta di non avere questo figlio più illustre, tipico di chi ha paura di confrontarsi con la propria storia e le origini”.

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