Il fallout nucleare sulle spiaggia di Hiroshima è una triste realtà. Il termine inglese fallout o fall-out significa pioggia radioattiva e non è altro che l’eredità della bomba atomica. Sulle spiagge di Hiroshima sono state trovate delle micro particelle vetrificate, cioè quello che resta delle ceneri del bombardamento. A darne notizia è Focus.
Era il 1945 quando la città di Hiroshima fu oggetto del primo attacco nucleare nella storia dell’umanità. La città fu ridotta praticamente in cenere, considerando che soltanto il 10 per cento degli edifici rimase in piedi. Prima la bomba atomica, poi una serie di incendi la devastarono. Una conseguenza di questa tragedia fu proprio la cenere, che da qualche parte doveva essersi depositata.
Sulle spiagge di Hiroshima sarebbero presenti delle particelle estranee, vetrose e tondeggianti. A scoprirle è stato il geologo Mario Wannier, nel corso della ricerca di piccoli organismi marini. Si è trovato invece di fronte a una scoperta inaspettata: particelle comuni in quello che viene chiamato limite K-T. Si tratta di sedimenti datati circa 65 milioni di anni fa e risalenti al probabile impatto dell’asteroide che causò la fine dell’era dei dinosauri, trasformando anche la sabbia in vetro.
Le particele scoperte da Wannier sarebbero però diverse da quelle del limite K-T, perché alcuni granelli pare siano composti da silicio, vetro e materiali artificiali (ad esempio gomma, calcestruzzo e acciaio inossidabile) in diverse combinazioni.
Secondo una ricerca effettuata dall’Università di Berkeley, questo particolare tipo di sabbia andrebbe a formare il 2,5 per cento delle spiagge della città di Hiroshima. Una sabbia non radioattiva del peso di più di duemila 2000 tonnellate, la cui provenienza è verosimilmente la pioggia radioattiva della bomba atomica.
Un evento a dir poco catastrofico che ha causato la scomparsa di un’intera città. Ma si sa che nulla si crea e nulla si distrugge, dunque ciò che era rimasto di quel piccolo mondo doveva pur essere finito da qualche parte.
La città si è trasformata in polvere, finendo nella stratosfera, il secondo dei cinque strati in cui per convenzione viene suddivisa l’atmosfera, e che si si trova all’incirca tra i 10 e i 50 chilometri di altitudine. Parte delle polveri di Hiroshima sarebbero poi ritornate dove oggi la città è rinata, come una fenice.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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