Cinque libri per l'evento che cambiò la Storia

Le diverse fasi, i protagonisti, le armi di un momento chiave del nostro passato

Cinque libri per l'evento che cambiò la Storia

Con il termine Guerra dei Trent’anni vengono definiti i conflitti combattuti tra il 1618 e il 1648, in cui furono coinvolte tutte le potenze dell’Europa continentale. Le cause iniziali della guerra sono legate alle tensioni presenti nei paesi del centro Europa dopo la riforma luterana e la pace di Augusta del 1555. A queste motivazioni presto faranno posto questioni

più squisitamente politiche e nazionali, in ogni caso le sue conseguenze saranno fondamentali per il futuro non solo dell’Europa ma dell’intero pianeta. Sul piano militare con la Guerra dei Trent’anni cambia radicalmente, il modo di combattere, cambiano le tecniche di guerra e la formazione delle milizie, che da truppe mercenarie si trasformano in eserciti regolari. La tattica e la strategia si affinano e si modernizzano al servizio di una politica inquieta e complessa, con il risultato di giungere a un nuovo assetto politico e religioso dell’Europa, con la divisione netta non solo tra paesi cattolici e paesi protestanti, ma fra le grandi nazioni che allora si consolidarono.

In occasione del 400esimo anniversario dell’inizio della guerra (la tragica defenestrazione di Praga, il 23 maggio 1618) il Giornale propone una grande opera, a firma dello storico Luca Stefano Cristini, che si sviluppa su cinque volumi. Il primo (in edicola a 11 euro più il prezzo del quotidiano) è dedicato proprio a Gli antefatti e la fase palatino-boema, caratterizzata dalla grande battaglia detta della Montagna bianca presso Praga. Il secondo volume continua dalla fine della prima fase fino al completamento della seconda parte detta fase danese-olandese 1625-1629. Periodo che per la prima volta vede l’intromissione di un sovrano esterno (il re di Danimarca Cristiano IV) negli affari interni del Sacro Romano Impero. Nel terzo volume fanno la loro comparsa i personaggi epici del conflitto: Albrecht Wallenstein e Gustavo Adolfo re di Svezia che appunto da il nome alla terza fase, per questo detta svedese. Nel quarto è l’ora della Francia che entra prepotentemente nel conflitto facendo pendere la bilancia «quasi» definitivamente a vantaggio delle forze anti-imperiali. Nel quinto si analizzano invece gli ultimi fuochi della guerra che fecero da preludio alla nota pace di Westfalia del 1648 e a tutte le sue successive appendici.

All’interno dei volumi trovano spazio quasi un centinaio di tavole a colori relative alle mappe regionali, alle cartine assai particolareggiate delle più importanti battaglie, sempre accompagnate da ricca e completa descrizione. Fino a giungere alle tavole dedicate alle armi, alle bandiere e alle uniformi in uso nel conflitto.

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