Comici e maschilisti Gli anni d'oro del muto

Altro che pari opportunità. Ai tempi del muto, almeno nel reparto comici, le attrici erano in nettissima minoranza rispetto ai colleghi maschi. Ne dà una, quasi superflua, conferma Enrico Giacovelli nel suo Il silenzio è d'oro - I folli anni Venti e il trionfo del lungometraggio (Gremese editore, pagg. 160, euro 19.90). Il volume, corredato di decine di foto e svariate, gustose curiosità, segue il suo Torte in faccia e calci nel sedere - Gli anni ruggenti della comica breve e precede altri due volumi in uscita, sempre per Gremese, nei prossimi mesi: Parola di comico - Lo slapstick negli anni d'oro della commedia (1930-1950) e America Neo-Con - Gli anni d'argento del comico e della commedia (1950-2000).
Dunque, le attrici comiche, o «funny ladies» negli anni d'oro furono 160, neanche così poche, quindi. Prima della lista Florence Turner (1885-1946), conosciuta, si fa per dire, come «la ragazza della Vitagraph», che tra gli esordi e il 1913 si vantava di un migliaio di apparizioni. Un'autocelebrazione presto oscurata dall'arrivo di altre miss, ben provviste di umorismo e, a guardar le foto, anche di sex appeal, e poi addirittura stritolata dall'irrompere di Gloria Swanson. Sì, proprio lei, la futura Grande Diva, della quale si scopre un (tra)passato comico. Certo, accanto al pur sorprendente battaglione di attrici, gli uomini da ridere furono un esercito. Charlie Chaplin, Max Linder, Harold Lloyd, Buster Keaton, Harry Langdon e, naturalmente, Laurel&Hardy sono i fin troppi re della comicità ai tempi del muto. Ma la lente d'ingrandimento di Giacovelli è andata a scovarne altri, oggi dimenticati. Ecco quindi rispuntare dalle tenebre Billy Bevan, Andy Clyde, Ford Sterling, Poddles Hanneford, Jimmy Aubrey, Sidney Drew. E moltissimi altri. Per tacere dei cine-mocciosi, ovvero i bambini, più o meno prodigio, di breve fama e brevissima durata, che riempirono lo schermo di parodie, non sempre riuscite, dei colleghi adulti.

Per finire in mestizia, dopo tanta allegria, un robusto elenco di eventi sfortunati che colpirono comici di discreta popolarità, fra crudeli malattie, incredibili incidenti e prematuri decessi. Come dire che commedia e tragedia si incrociano anche nei destini di chi era nato per farci ridere.

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