Ecco le dieci idee che salveranno il mondo

Da Crisi a Silenzio i concetti che disegnano il ritratto del mondo di oggi

Ecco le dieci idee che salveranno il mondo

È nata cento anni fa con l'intento di portare una voce autorevole, se è il caso francamente scomoda, in una temperie culturale ribollente. Parliamo di Vita e Pensiero . Il primo numero della rivista fondata da Agostino Gemelli, Ludovico Necchi e Francesco Olgiati venne pubblicato il primo dicembre 1914. Il manifesto medievalista rimase storico come atto di polemica culturale. E a un secolo di distanza rimane un'identità chiara, interessata alle correnti che percorrono il mondo moderno, ma con un indirizzo «alto» e intellettualmente stimolante. Come si vede dalla tre giorni di incontri che l'Università Cattolica ha organizzato per celebrare il secolo della rivista. Tema: «Il bisogno di Dio». Raccontato e spiegato con una texture concettuale notevole. Dieci parole chiave, dieci ospiti, cinque incontri. Due parole chiave, di difficile armonizzazione, a incontro.

Si comincia oggi con Crisi e Bellezza, raccontate da Fabrice Hadjadj e Sergio Givone. «Per spiegare l'ossimoro - spiega Givone al Giornale - può servire un verso di Rainer Maria Rilke: “Il bello è solo l'inizio del tremendo”. Vuol dire che la parola di salvezza ha senso solo se emerge da uno sfondo tragico. Pensiamo all'arte contemporanea, che spesso cerca la bellezza solo nei gesti che la negano, come si vede nelle tele di Lucio Fontana o nelle opere di Alberto Burri».

E domani toccherà a un'altra coppia ossimorica, Mistica e Politica, trattati da Zygmunt Bauman e Maria Pia Veladiano. «La politica - spiega la scrittrice - sembra confinata dentro le righe del reale: la mistica i confini li passa tutti, per un vedere più largo che può diventare fuga fanatica fino a considerare l'uomo un fastidioso ostacolo». Solo che, spiega la Veladiano, le due dimensioni «non possono evitarsi, viviamo grazie a un mondo da governare con realismo minuto e grazie a un desiderio che ci porta oltre». E un «oltre», cioè un fondamento che non si limita all'utilità pratica, ma che fa i conti con una trascendenza, è anche la base della solidarietà secondo il teologo riformato Jürgen Moltman, considerato uno dei più grandi pensatori cristiani viventi. Lo studioso tedesco parlerà sempre domani, insieme alla filosofa Luisa Muraro, a proposito di Misericordia e Giustizia, anche qui due termini che sono al centro di ogni contrapposizione etica moderna, da Kant a Dostoevskij.

Ma a proposito di incompatibilità: nulla di più (apparentemente) lontano della coppia Tecnica e Fraternità. Da una parte il dominio della replicabilità astratta, «scientifica», impersonale, dall'altra un concetto che il Cristianesimo ha fatto filtrare nella cultura secolarizzata, con uno status sempre da definire. Interessante il confronto (venerdì 24) dunque, tra l'esperto di diritto Natalino Irti e il teologo anglicano John Milbank.

E la chiusura del ciclo di incontri sarà affidata alla scrittrice Michela Murgia che dialogherà con il poeta, saggista e sacerdote portoghese José Tolentino Mendonça. Sul tema Pace e Silenzio. «Le nostre società investono tanto nella costruzione di competenze nel campo della parola e tanto poco nelle competenze che operano nel silenzio» commenta quest'ultimo.

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